Trascorso il Natale, si è conclusa solo una parte dei festeggiamenti in attesa dell’anno nuovo. Bisogna prepararsi per viverlo con buone prospettive per il futuro: l’augurio è che per tutti il 2016, bambini, giovani e adulti, inizi prospero e si protragga sereno e soddisfacente. Il pensiero va soprattutto a chi si sente solo, dimenticato dalla famiglia o dalla società, emarginato o malato. La povertà sembra quasi scomparire di fronte al disagio sociale della solitudine e alla piaga dell’indifferenza, per molti, però, la precarietà della situazione economica è una condizione aggravante, che toglie ogni giorno dignità all’essere umano.

«In un periodo storico tra i più critici e bui che l’età contemporanea abbia mai vissuto, tra il pessimismo e l’inerzia di chi si è convinto che il proprio destino sia ormai segnato e destinato al fallimento, noi, che abbiamo bisogno di credere che qualcosa di straordinario sia possibile, accendiamo una luce di speranza come un faro nel mezzo di una tempesta», è spiegato nel manifesto dell’associazione nazionale Urbe.

Ancora una volta sono i giovani, maturi e solidali, a tendere una mano al prossimo: «Noi ci riconosciamo artefici del nostro destino, fondando sull’unione indissolubile del gruppo la nostra grande forza, crediamo nell’amicizia e nell’impegno, nella capacità di tirar fuori il meglio nei momenti più difficili, nella forza di chi non resta attonito e inerme a guardare dall’esterno un mondo che invece deve vivere da protagonista». Le parole del documento, cui si ispirano i soci di Urbe, sono pienamente rappresentate da Angelo Terracciano, presidente della sezione vesuviana dell’associazione, che conta numerosi iscritti, presenti e attivi per realizzare iniziative a scopo sociale e culturale.

Una di queste è stata organizzata poco prima di Natale: un evento benefico senza scopo di lucro volto alla raccolta fondi da destinare alle famiglie indigenti, nel quadro più ampio del progetto nazionale “La neve se ne frega, noi no!”. Tornei di poker e burraco, e altri giochi da tavolo tipicamente natalizi, si sono svolti presso l’agriturismo “Scuderia Monte Somma”, ai confini tra Somma Vesuviana e Sant’Anastasia, per raggiungere l’obiettivo comune di aiutare divertendosi. «La quota dell’iscrizione – afferma Terracciano – è servita per reperire pacchi alimentari da donare alle famiglie meno fortunate dell’area vesuviana e qualche calza da distribuire in occasione dell’epifania ai bambini che vivono disagi economici e sociali».

Non è difficile comprendere il nobile intento di Urbe vesuviana, tuttavia esplicitarlo aiuta a diffondere ulteriormente il messaggio contenuto nel manifesto, un esempio per tutti: «Noi sposiamo i grandi principi costituzionali, quelli veramente democratici e meritocratici, quelli dettati che ci rendono orgogliosi della nostra carta fondamentale. Anteponiamo i nostri doveri ad ogni cosa per difendere i nostri diritti, vogliamo essere liberi di esprimerci, di aiutarci vicendevolmente per costruire insieme il nostro futuro».