Alla poltrona di consigliere comunale aveva già rinunciato a prescindere, ma intanto per Domenico “Mimì” Auricchio arriva la decadenza definitiva da consigliere comunale, votata ieri dall’assise di Terzigno con la sola astensione da parte del gruppo di Forza Italia. La condanna incassata per la realizzazione di un chiosco in pieno Parco Nazionale del Vesuvio, come spiega Francesco Gravetti su Il Mattino, è infatti passata in giudicato poiché il legale del senatore ed ex sindaco non avrebbe presentato ricorso in Apello.

Un errore da parte del tribunale e della prefettura di Napoli, secondo il politico ed il suo avvocato, che spiegano invece di avere chiesto il secondo grado senza tuttavia mostrare finora alcun incartamento in merito. Fatto sta che il consesso ha votato la decadenza e per Auricchio si tratta della terza volta in cui viene colpito dalla Legge Severino, la stessa che però in tanti stanno riuscendo ad eludere con ricorsi e controricorsi. Nei primi due casi si era trattato per il senatore, però, di sospensione di 18 mesi mentre adesso la “spallata” è definitiva.