Una doppia lievitazione che dura quasi un’intera giornata, le operazioni di farcitura e di decorazione per cui si impiegano diverse ore. E poi l’omaggio al Vesuvio con tanto di Monte Somma: tutto immerso in un sapore gustoso composto da rum, cioccolata artigianale e panna, e con un tocco personale tutto da scoprire. Un “regalo” per il territorio e per Il Fatto Vesuviano.
Il “Babà Vesuvio” è stato realizzato a Poggiomarino, dal Bar Pasticceria Firenze, ad opera del maestro pasticcere Paolo Firenze (nella foto con la sorella Anna) che arriva dalla scuola partenopea del capostipite Pasquale. Un dolce delizioso e bello da vedere e che quasi addolora a vederlo tagliato ed impiattato. Ci sono i particolari del “verde”, la forma del “Grande Cono” napoletano: dettagli che è possibile vedere e saggiare da vicino in via De Marinis.
E poi “l’avvicinamento” alla tradizione natalizia, in una sorta di piccolo presepe nostrano composto in maniera rudimentale, buono insomma per essere consumato nelle festività natalizie e di Capodanno ma anche in tutti gli altri mesi. Perché il “babà” – è noto – “è una cosa seria” e soprattutto calda d’inverno e fresca in estate.