Scatta anche a Poggiomarino il provvedimento per aiutare gli inquilini che rischiano lo sfratto a causa della crisi economica. La Giunta del sindaco Leo Annunziata ha infatti emanato il bando nei giorni scorsi. E si tratta di un argomento molto sentito in città, poiché appena nell’ultimo mese sono state oltre una ventina le richieste di sostegno, in tal senso, da parte di alcuni poggiomarinesi, che causa i tanti posti di lavoro saltati di recente non riescono più a pagare la quota mensile di affitto. Insomma, nella località vesuviana è persistente al momento un problema anche di ordine pubblico che potrebbe sfociare in decine di sfratti esecutivi già per quanto riguarda il 2016.
Sotto questo aspetto, dunque, la fascia tricolore ed i suoi assessori si sono messi al lavoro riuscendo ad ottenere i fondi messi a disposizione della Regione per i Comuni definiti ad “alta tensione abitativa”. Insomma, il problema Poggiomarino è arrivato sino a Palazzo Santa Lucia che oltre a ritenere “infuocata” la condizione della città ha poi attribuito i fondi all’Amministrazione al fine di operare per salvaguardare gli inquilini loro malgrado morosi. Naturalmente la selezione sarà piuttosto dura ed i soldi, alla fine, spetteranno realmente a chi ne ha necessità.
La Regione Campania ha messo in tal senso a disposizione due milioni di euro che però andranno suddivisi in tutta l’area vesuviana a seconda dei singoli bisogni. La domanda può essere presentata da tutti i cittadini che presentano queste caratteristiche: reddito Ise non superiore ad 35mila euro o il valore Isee non superiore ad euro 26mila; essere destinatario di un atto di sfratto per morosità; essere titolare per l’anno 2015 di un contratto di locazione per uso abitativo, regolarmente registrato, relativo ad un immobile non di edilizia residenziale pubblica; nessun componente del nucleo familiare deve essere titolare di diritto di proprietà, usufrutto, uso o abitazione nella provincia di residenza di altro immobile fruibile ed adeguato alle esigenze del proprio nucleo familiare.
Il Comune verificherà, inoltre, che il richiedente sia un lavoratore dipendente, autonomo o precario colpito dagli effetti della crisi economica, con conseguente riduzione della capacità reddituale. In questo caso rientrano diversi profili quali la perdita del lavoro per licenziamento; accordi aziendali o sindacali con conseguente riduzione dell’orario di lavoro; cassa integrazione ordinaria o straordinaria che limiti notevolmente la capacità reddituale; mancato rinnovo di contratti a termine o lavori atipici; malattia grave, infortunio o decesso di un componente il nucleo familiare, che abbia comportato o la consistente riduzione del reddito complessivo; cessazione di attività libero-professionali o di imprese registrate, derivanti da cause di forza maggiore o di perdita di avviamento in misura consistente.
Il contributo non ha limiti ed una volta assegnato coprirà interamente la quota da pagare per cui l’inquilino risulta essere moroso nei confronti del proprietario dell’abitazione: tutto fino all’esaurimento dei due milioni di euro.