Addio agli impianti fotovoltaici a Striano, un progetto di affidamento per due strutture connesse in rete e mediante avvio di procedura sul mercato elettronico della Pubblica Amministrazione. Il fondo da cui il Comune contava infatti di attingere i fondi si è esaurito a causa, è stato ufficialmente riferito, di un malfunzionamento della piattaforma della Mepa su cui sarebbe dovuta arrivare la mail Pec inviata dal settore municipale dei Lavori pubblici.

Una comunicazione di posta elettronica che non è mai partita, dunque, e che naturalmente non è mai stata presa in considerazione dall’Ente che ha accolto le domande e distribuito i “soldini freschi” utili all’efficientamento energetico ed alle fonti rinnovabili. E sotto questo aspetto il Comune di Striano è stato anche costretto a revocare l’affidamento provvisorio all’impresa Solaris di Napoli, che aveva partecipato al bando pubblico riuscendo ad emergere per la migliore offerta economica e qualitativa. Insomma, una grave perdita per la piccola località vesuviana ma anche per chi aveva avuto successo al termine delle presentazione della domanda. Alla gara avevano partecipato in totale quattro società e le buste erano state aperte per poi procedere con la scelta di chi avrebbe dovuto installare i pannelli fotovoltaici.

L’ente strianese, tra l’altro, spiega che il termine del bando era stato fissato entro il 6 agosto, mentre la data ultima per inviare la domanda di finanziamento era invece per il 12 settembre. L’ufficio Lavori pubblici ha dal giorno 11 agosto provato più volte ad inviare la Pec senza però riuscirci per un difetto del portale che avrebbe dovuto accogliere l’istanza. A tal fine il municipio ha richiesto spiegazioni circa il blocco telematico del sistema che impediva la presentazione pur essendo in largo anticipo sulla scadenza prevista dal bando.

Secondo quanto comunicato dall’ufficio competente la replica della Mepa sarebbe arrivata soltanto il 3 settembre, quando ormai i fondi erano stati esauriti dalle altre richieste di finanziamento pervenute dai Comuni di tutta Italia. Insomma, alla base dell’addio al progetto e dei soldi ci sarebbe un difetto nel sistema informatico. Naturalmente la pensano diversamente opposizioni e malpensanti che vedono nel complesso un errore della macchina amministrativa.