Ragazzini pestati a sangue, aggressioni fisiche e verbali, appuntamenti per ricevere le botte dal branco, e la paura delle vittime di raccontare quanto sta accadendo. È quanto denuncia un gruppo di genitori, che ha costituito, a Pomigliano d’Arco, un comitato per raccogliere dati sul fenomeno del bullismo. “Sbulloniamoci” è il nome del comitato già presente su Facebook e sulla piattaforma Ask, per invitare le vittime a denunciare, anche in forma anonima, gli episodi di violenza subiti.
«Purtroppo le istituzioni ed i carabinieri possono poco in mancanza di denunce – dice Michela Napolitano, una delle madri ideatrici del comitato – molti ragazzini, hanno paura di raccontare quanto avviene. Alcuni genitori si sono allarmati dopo i pestaggi subiti dai figli adolescenti. Dopo lo sconcerto c’è stato il confronto ed abbiamo capito che i ragazzini-bulli sono tanti, e le violenze troppe. Abbiamo scoperto che i bulli si stanno unendo in gruppi sempre più numerosi e pericolosi, che danno appuntamento alle proprie vittime su Facebook o con Ask, annunciando i pestaggi». «Molti perseguitati si rifiutano di uscire da casa, e le vittime si incoraggiano consigliando di ignorare i branchi violenti, molti formati da ragazzine, tenere sempre lo sguardo basso, e non reagire alle provocazioni ma neanche ai pestaggi».
Primo obiettivo del comitato, che si professa apolitico, laico ed autonomo, è quello del coinvolgimento delle scuole del territorio di ogni ordine e grado, partendo dalle superiori dove sarà presentato un progetto per la creazione del logo di Sbulloniamoci, già noto tra alcuni gruppi studenteschi.
«I ragazzi hanno mostrato la volontà di essere guidati, indirizzati – conclude Michela Napolitano – hanno voglia di fare, e noi, quando sarà il momento, faremo un passo indietro per consentire loro di camminare da soli. Per ora è importante raccogliere i dati da presentare alle istituzioni, vista la mancanza di denunce. Intanto attraverso la piattaforma informatica e vittime potranno raccontarci, anche in forma anonima, episodi che li riguardano, oppure segnalare appuntamenti dati per picchiare qualcuno».