«A distanza di un anno dall’emergere del caso, continuano le segnalazioni che stanno arrivando agli sportelli di Codici Campania da parte di utenti truffati per denunciare contratti falsificati da parte di agenti di una società. Cittadini ignari che si ritrovano senza energia elettrica all’improvviso e poi scoprono che a loro insaputa sono diventati clienti di una nuova compagnia», spiega un comunicato di Codici, l’associazione a tutela dei consumatori.
«Se prima la zona riguardava solo le utenze del centro di Napoli, ora i contratti falsi si stanno espandendo anche in provincia e in particolar modo nella zona vesuviana. Procacciatori appartenenti ad agenzie senza scrupoli che per aggiudicarsi le provvigioni intestano contratti ad utenti apponendo firme apocrife. Pronta la denuncia per la compagnia ed ennesima segnalazione all’Autorità garante» Secondo quanto appreso numerose segnalazioni giungono da Poggiomarino e San Giuseppe Vesuviano.
«La compagnia, alle nostre segnalazioni, ha prontamente risposto predisponendo il rientro delle utenze con il vecchio gestore ed adottando le misure preventive e ripristinatorie nei casi di contratti ed attivazioni non richiesti di forniture di energia elettrica o gas naturale come da delibera dell’Autorità – commenta spiega il segretario regionale di Codici Campania, Giuseppe Ambrosio – ma non capiamo perché non si riesca a mettere un freno a questi procacciatori infedeli, che alla fine sono un danno anche per la compagnia».
Contatori accessibili o semplicemente furto di bollette dalle cassette postali e il gioco è fatto, la richiesta viene inoltrata e l’utente scopre in ritardo, ed a volte anche ad abbassamento di potenza avvenuto, che è stata inoltrata richiesta di cambio fornitura ad altra compagnia. «A volte gli utenti impiegano mesi prima di scoprire di quale gestore sono diventati clienti – prosegue Ambrosio – solo dopo giri di telefonate ai vari call center delle decine di compagnie presenti sul territorio perché nella maggior parte dei casi segnalati le bollette non arrivano e nessuno riceve la ben nota lettera di benvenuto che potrebbe limitare i danni e consentire di richiedere il rientro in tempi più brevi».
Un associato di Codici, addirittura, sarebbe stato costretto a pagare bollette intestate ad un’altra persona, a cui però era associato il numero di Pod della sua utenza, pur di riavere la piena potenza contrattuale. Per Codici Campania si tratta di una vecchia battaglia: l’associazione è parte civile in una serie di processi a carico di procacciatori di contratti truffaldini.
«Rientrare con il vecchio gestore anche dopo la denuncia o a seguito di un evidente caso di contraffazione è un’impresa – continua Ambrosio – ogni volta l’Autorità, il distributore o lo Sportello per il consumatore danno risposte generiche, lettere chilometriche con elencazione delle delibere dell’Autorità; la sostanza è che il rientro immediato è impossibile e la normativa consente tali comportamenti mentre l’utente è costretto a pagare fatture con costi elevati rispetto ai consumi».
Diversi utenti lamentano che una volta trascorsi i mesi e riusciti a rientrare nel vecchio gestore hanno perso il diritto a tariffe speciali scelte in precedenza e per le proprie esigenze perché risultano nuovi clienti e le offerte non sono più disponibili. Quindi oltre al danno la beffa. E per i danni ricevuti, tra ore trascorse tra i vari call center, file interminabili per invio di raccomandate, ripresentazione dei vari documenti al vecchio-nuovo gestore, nessun risarcimento.
«In pratica bastano appena cinque minuti per effettuare una richiesta di cambio gestore e anche sei mesi per ritornare con la compagnia precedente, ma spesso e volentieri senza le condizioni contrattuali in vigore – conclude Ambrosio – una situazione all’ordine del giorno a cui l’Autorità deve mettere fine e pretendere che le compagnie ed aziende erogatrici di servizi prima di effettuare la disdetta si accertino della reale volontà da parte dell’utente di cambiare gestore e in casi eclatanti da parte di utenti truffati di consentire il rientro e il ripristino delle vecchie condizioni contrattuali nel vecchio gestore».