«All’inizio ha mentito, ha fornito un alibi falso. Poi ha cambiato la sua versione quando ha sentito odore di avviso di garanzia». A Fanpage.it interviene la criminologa Roberta Bruzzone che, in qualità di consulente della famiglia Ragone, spiega quali elementi, a suo parere, incastrerebbero Giosuè Ruotolo, unico indagato sull’assassinio di Trifone Ragone e Teresa Costanza, avvenuto la sera del 17 marzo nel parcheggio di una palestra di Pordenone

«Era sulla scena del crimine – aggiunge Bruzzone – e nella zona in cui è stata trovata l’arma del delitto. A questo punto rischiava pure di incrociare l’assassino». La criminologa, inoltre, descrive l’omicidio di Ragone e Costanza come uno «dei delitti più feroci degli ultimi anni». «L’obiettivo principale dell’agguato – conclude la criminologa – era Trifone Ragone. Il movente, invece, potrebbe essere l’invidia nei confronti della vittima».