Fuga in avanti verso la candidatura a sindaco di Poggiomarino per le elezioni previste la prossima primavera. «Mi candido con una lista civica con all’interno tanti giovani e se qualcuno riterrà opportuno accodarsi può farlo, naturalmente dopo avere valutato con chi abbiamo a che fare». A parlare è Salvatore Lettieri, politico navigato e già fascia tricolore della città vesuviana negli anni 1990 e 1991.

Lettieri, tra l’altro, fu il primo sindaco d’Italia a subire lo scioglimento del consiglio comunale per infiltrazione mafiosa: «Ma io non c’entravo niente – dice – ed è tutto dimostrato e dimostrabile, ed oggi mi piacerebbe portare a termine quel lavoro che avevo cominciato 25 anni fa e che nessuno ha saputo condurre in porto». Democristiano nell’anima, almeno fino all’esistenza della vecchia Dc, Lettieri rappresenta una parte del centrodestra cittadino, in cui anche stavolta si rischia di avere un’emorragia con listini e candidati che continueranno a spaccare lo schieramento poggiomarinese pur impegnato a trovare una coesione.

Quella dell’ex primo cittadino è una vera e propria sorpresa nel panorama elettorale sotto al Vesuvio: dopo essere stato sindaco, infatti, l’imprenditore è stato più volte assessore ed in diversi tentativi aveva provato la scalata alla Provincia e verso il consiglio regionale: ottenne buoni risultati ma non tali da vincere alle urne. Poi un lungo “digiuno politico” e lo spostamento in Perù dove da qualche anno cura personalmente i suoi affari nell’impresa di famiglia.

«Sono tornato per caso e quasi apposta non me ne andrò. Mi candiderò come sindaco, perché ritengo di essere stato il migliore amministratore di Poggiomarino degli ultimi trent’anni. Ho lasciato tante cose in sospeso e che oggi non sono state ancora portate a termine o che addirittura sono state abbandonate. Per questo “sogno” intendo tralasciare l’azienda di famiglia e di credere nell’idea di dare una speranza ai giovani. Ed è proprio per questo che tanti ragazzi faranno parte delle liste a mio sostegno».

Sull’attuale fase politica e sulle sue idee personali e che vorrebbe mettere a disposizione della città, l’imprenditore riesce addirittura a trovare un nesso tra Forza Italia e Berlusconi con il MoVimento 5 Stelle. «Sono d’accordo con il Cavaliere – spiega – quando dice che nell’attuale fase politica è giusto che siano gli imprenditori ad amministrare ed a governare. La crisi ci sta indebolendo ed è necessario “trattare” comuni ed altri Enti come vere e proprie aziende, “società” che sappiano ottenere profitti e dare occupazione. Allo stesso modo – continua – ha ragione anche Grillo quando parla del “marcio” in politica e di una rivoluzione culturale da attuale per risollevarci. Vorrei che Poggiomarino potesse diventare un “modello” da seguire e da esportare – conclude Lettieri – Alla fine basta lavorare sodo e farlo senza alcun interesse secondario». In città, frattanto, c’è già chi plaude al coraggio di Salvatore Lettieri, ex sindaco e tra i più noti imprenditori poggiomarinesi.