Soffiate, controlli, multe e deferimenti: stavolta nell’occhio del ciclone sono finite le attività commerciali che danno lavoro ai ragazzini, naturalmente a nero. La Guardia di Finanza, pure in questo caso in borghese, ha fatto visita nuovamente ai negozianti di Poggiomarino. E, probabilmente dietro alcune precise indicazioni, è riuscita ad incastrare ben tre esercenti che si lasciavano aiutare da personale che non aveva ancora compiuto 18 anni e che non era titolare di alcun contratto di apprendistato così come al contrario vorrebbe la legge.
Insomma, si tratta di sfruttamento di lavoro minorile, per cui ai danni dei piccoli imprenditori sono scattate multe salate, di quasi novecento euro ognuno, mentre si sta valutando la possibilità di trasformare il deferimento all’autorità giudiziaria in una vera e propria denuncia a piede libero e con la possibilità concreta di portare gli esercenti in tribunale per difendersi dalla pesante ed infamante accusa. Un’operazione che è scattata a meno di una settimana dal ritorno tra i banchi scolastici, quando gli adolescenti trovati nei negozi avrebbero lasciato il mestiere estivo per riprendere gli studi nei licei e nelle scuole superiori del comprensorio.
Ben pianificato l’intervento delle Fiamme Gialle che sono entrate a squadre di due o tre all’interno delle rivendite ed hanno aspettato che i giovanissimi si dessero da fare prima di agire e farsi riconoscere. Entrati nelle attività commerciali in borghese e privi di alcuni segno identificativo hanno acquistato qualcosa assicurandosi che i minori fossero oggettivamente alle dipendenze dei commercianti. Una tecnica che ha smascherato due caffetterie ed una rosticceria. Il primo intervento è stato portato a termine prima delle 8 in via Turati.
In tre sono entrati in un bar e una volta essersi seduti al tavolino hanno ordinato la colazione, che è stata servita proprio dal ragazzino senza alcun contratto. Dopo avere pagato i militari si sono qualificati ed hanno chiesto secondo quale titolo il minore lavorasse alle dipendenze del locale. Naturalmente non ci sono state scuse sufficienti e sono scattate contravvenzione piuttosto salata e deferimento all’autorità giudiziaria per il titolare della caffetteria residente a Poggiomarino e che ha pagato amaramente la scelta di farsi aiutare, sembrerebbe, dal figlio di un amico in cerca di un’occupazione estiva.
Stesso copione e stessa punizione per una caffetteria non lontana dal centro cittadino. Anche qui i finanzieri in borghese si sono seduti ed hanno ordinato da bere. Successivamente hanno bloccato il giovane ed il suo datore di lavoro. Il terzo blitz è stato compiuto all’interno di una rosticceria nelle periferia verso Terzigno. Dietro il bancone a distribuire pizzette, focacce e crocchè c’era un adolescente senza alcun contratto. Insomma, ancora Fiamme Gialle a Poggiomarino che nel giro di un anno stanno seminando il panico tra i commercianti cittadini. E c’è da dire, purtroppo, che i motivi per punire gli esercenti ci sono sempre.