«Voterò sì se fosse necessario, ma tradire Berlusconi sarebbe come tradire me stesso. Ci ho pensato, ho riflettuto molto, ma non posso abbandonare il partito, sono quarant’anni che faccio politica sempre dalla stessa parte e non voglio rinnegare la mia storia». Intervistato dal Mattino il senatore Domenico Auricchio sottolinea così di essere pronto a votare il Ddl Boschi, senza però lasciare Fi.
Spiega perché è disposto a votare la riforma se il governo rischiasse: «Il Paese ha bisogno di essere governato e non si può mandare all’aria tutto». Cosa pensa il Cavaliere della mia scelta? «Ci siamo sentiti al telefono e visti a cena prima della pausa estiva, quando il gruppo di Verdini si stava costituendo e mi volevano dalla loro parte. Ho detto a Berlusconi che non lo tradirò mai e che non lo avrei mai abbandonato. E lui mi ha preso sottobraccio, mi ha chiamato “Mimì” e mi ha sorriso».
Quanto a Verdini, «i rapporti umani con lui e i suoi resteranno inalterati. A Denis voglio bene e lo ringrazio per la sua amicizia, ma non posso tradire Silvio». Auricchio esclude di seguire Verdini: «Mi sono confrontato a Terzigno e nei paesi del Vesuviano dove sono una personalità. Se vado con Verdini perdo la faccia con tutta la gente che mi stima, mi acclama e mi vuole bene».