Un giro di scooter, motorini, motociclette e persino motocross rubati. È a ciò che starebbero lavorando i carabinieri della stazione di Poggiomarino. Tutto è nato da una serie di operazioni e di interventi che difficilmente avrebbero potuto fare pensare ad un sistema ben oliato e probabilmente già attivo da un bel pezzo su un territorio che partirebbe dalla zona costiera dell’area vesuviana e che finirebbe nell’Agro-nocerino-sarnese.

Poggiomarino, in tal senso, sarebbe il “cuore” dell’organizzazione, il fulcro geografico ma anche operativo di un sistema che potrebbe essere alla base dei tanti furti di mezzi a due ruote avvenuti di recente nell’area dei paesi vesuviani ed al confine della stessa. E c’è di più, perché la piramide vedrebbe nei ruoli fondamentali alcuni cittadini stranieri che da un pezzo risiedono tra i comuni presi maggiormente d’assalto da parte della banda, una gang che una volta rubato un ciclomotore di qualsiasi dimensione o valore economico non pensa a buttare via nulla, nemmeno le targhe che è costretta poi a togliere dei bauletti originali.

Una pista, quest’ultima, balzata nella mente degli uomini del maresciallo Andrea Manzo, quando è stato fermato un cittadino romeno a bordo di un vecchio e malconcio motorino privo naturalmente di ogni tipo di documento, di assicurazione e di tutto quanto occorrerebbe invece per circolare. Tuttavia, il mezzo aveva una targa attaccata alla zona posteriore, un particolare che ha incuriosito i militarti dell’Arma che già sul posto hanno cominciato a fare delle veloci ricerche. Tempo pochi minuti e si è capito che la targa era di uno scooter rubato a Pompei qualche giorno prima e di cui era stata fatta regolare denuncia.

Naturalmente, il mezzo a cui era stata applicata era un’altra: quello portato via al proprietario, infatti, era un ciclomotore ben più costoso e che dunque era finito già per essere smontato o chissà mandato lontanissimo senza più alcuna combinazione numerica, ad esempio anche il telaio, per essere riconosciuto. Insomma, una serie di circostanze che hanno spinto i carabinieri di stanza a Poggiomarino ad aprire un’indagine su questo presunto giro di mezzi a due ruote rubati. Il giovane romeno trovato a bordo del motorino “contraffatto”, si tratta di un 28enne residente nella città vesuviana, è stato a lungo ascoltato dagli uomini in divisa che hanno voluto sapere dove avesse preso la targa e se lui fosse coinvolto in organizzazioni di malfattori che hanno a che fare proprio con i mezzi a due ruote.

Dopo essere stato portato in caserma, il giovane straniero è stato rilasciato e denunciato a piede libero dai carabinieri poggiomarinesi, che intanto continuano le indagini per scoprire che fine abbia fatto almeno il costoso scooter da cui è stata asportata la targa. Nelle settimane scorse, tuttavia, sono capitati diversi episodi che avvalorerebbero la tesi “partorita” dai carabinieri. Difatti, altri motocicli fermati avevano targhe piuttosto strane per le dimensioni dei mezzi a due ruote su cui erano posti: naturalmente la circostanza che fossero assicurati non ha fatto ricorrere ad ulteriori approfondimenti.