Task force dell’Ispettorato del Lavoro ieri mattina a Poggiomarino: gli uomini del ministero sono arrivati nella cittadina vesuviana ed accompagnati dalla Guardia di Finanza hanno “rastrellato” il territorio. Obiettivo dei controlli particolarmente le imprese edili che stavano lavorando su medie e piccole costruzioni private nelle varie periferie cittadine. “Piaga” diffusa sul territorio quella della mancanza di sicurezza sul lavoro. In tal senso, circa 15 operai non indossavano tutte le precauzioni dovute, come ad esempio i caschi o le imbracature per impedire pericolose cadute per chi stava operando su impalcature alte oltre i tre metri.

Ritenuto insufficiente, per due imprese edili, anche il kit di pronto soccorso di cui sono stati muniti i muratori che si trovavano all’interno dei cantieri. In totale, dunque, ad essere multate per carenza di sicurezza sui luoghi di lavoro sono state tre imprese edili: due direttamente di Poggiomarino, ed una di San Giuseppe Vesuviano che stava invece lavorando “in trasferta”. Sanzioni pecuniarie piuttosto dure: oltre 10mila euro per due delle tre imprese, circa ottomila, invece, per la terza. Le prime due, infatti, avevano all’opera anche un manovale privo di qualsiasi contratto di collaborazione, fosse anche quello di apprendistato. “Operai fantasma”, dunque, per cui i titolari delle ditte sono stati ulteriormente “puniti” dal personale dell’ispettorato del lavoro di Napoli.

Il primo caso di illegalità è stato verificato in una traversa di via Turati dove si sta provvedendo alla ristrutturazione di un immobile: qui ben quattro manovali non erano provvisti del caschetto, mentre uno di loro si trovava sulle travi dell’impalcatura privo di ogni misura di sicurezza che avrebbe provveduto a limitare la violenza di un’eventuale caduta al suolo. In questa fattispecie è stato anche rintracciato un lavoratore straniero, ma comunitario, che aveva mansioni di tinteggiatore: si tratta di un bulgaro che si trovava sul luogo di lavoro senza avere un regolare contratto né ogni altro documento che gli permettesse di trovarsi all’interno del cantiere.

Il secondo intervento è stato invece effettuato nella zona di Longola, sempre per una ristrutturazione di un podere agricolo al confine con le campagne di Striano. Sei i muratori al lavoro: tutti senza alcun tipo di protezione ed anche in questo caso con uno straniero, stavolta un romeno, impegnato  su una piccola impalcatura ma privo di ogni forma contrattuale con l’impresa edile per cui stava operando. L’uomo aveva il compito di carpentiere ed è stato trovato dagli ispettori del Lavoro di Napoli e dalle Fiamme Gialle del comando provinciale mentre stava trasportando sulle spalle un grosso sacco di materie prime per portare a compimento il restyling in corso. Anche in questo caso sono fioccate le multe ed i controlli sono terminati dopo circa un paio di ore dall’inizio dell’ispezione.

Il terzo ed ultimo caso è avvenuto invece in una traversa di via Nuova San Marzano, quasi al confine con Scafati. Qui al lavoro altri cinque operai sempre per una ristrutturazione: nemmeno a dirlo erano senza il caschetto protettivo che a differenza degli altri due episodi non si trovavano neppure nelle disponibilità dei manovali inviati sul posto. Questa volta, però, tutti i muratori all’opera era regolarmente contrattualizzati, compreso un cittadino romeno che, come appurato negli altri due casi, hanno spesso la peggio per quanto riguarda la regolarizzazione delle proprie posizioni lavorative.