Avevano creato una sorta di circuito criminale che li aveva portati ad essere interlocutori d’elite di importanti trafficanti di stupefacenti nell’hinterland salernitano. È quanto emerge dalle indagini condotte dai carabinieri del Comando provinciale di Avellino. Le misure cautelari in carcere eseguite ieri mattina hanno portato a 30 persone responsabili, a vario titolo, di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti del tipo cocaina, hashish e marijuana e che hanno visto in campo 150 militari, tra carabinieri del reparto territoriale di Nocera Inferiore, delle compagnie di Torre Annunziata, Amalfi e San Miniato il VII Nucleo elicotteri di Pontecagnano e del Nucleo cinofili di Sarno.
Gli indagati parlavano tra loro utilizzando un linguaggio in codice. Per esempio per indicare a droga usavano termini come “pelle”, “cd” e “pizza”. L’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Avellino e sviluppatasi tra dicembre 2011 e gennaio 2013, a seguito di un incendio doloso di un’autovettura e di due rimorchi a Solofra, il 31 dicembre 2011, all’interno di un’azienda impegnata nel trasporto su ruote. Le successive indagini hanno consentito di accertare l’esistenza di una fiorente attività di spaccio di sostanze stupefacenti da parte di soggetti – di età compresa tra i 25 ed i 62 anni – abitanti nel comune di Solofra e limitrofi, i quali avevano intessuto una rete di contatti anche con soggetti della criminalità dell’hinterland salernitano.
L’iniziale attività info-investigativa, svolta mediante operazioni tecniche quali intercettazioni telefoniche e utilizzo di dispositivi Gps, ha permesso di recuperare ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti, permettendo anche di individuare la piazze di spaccio ritagliate da ciascuno dei soggetti e che andavano dal comune di Solofra fino a quelli di Serino, Avellino, Nocera Inferiore ed Ottaviano dove in 9 sono finiti in manette, riuscendo a catalizzare i bisogni di una fitta rete di clienti di numerosi comuni anche esterni alla provincia irpina.