Sono 11 indagati di cui 7 agli arresti domiciliari e 4 con obbligo di dimora, per quanto riguarda i megafurti e la ricettazione presunta di rame rubato. Tutti sono ritenuti responsabili del reato di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di furti, al riciclaggio e alla ricettazione di rame e materiali ferrosi. C’è stato anche un sequestro preventivo di beni per un valore complessivo di circa 12 milioni di euro.
Le indagini che hanno contato anche sull’utilizzo di strumentazione messa a disposizione dall’Enel, hanno consentito di individuare un’organizzazione criminale operante prevalentemente nel Cilento e nella Piana del Sele, composta da cittadini italiani e stranieri dediti alla commissione di diversi furti di rame e materiali ferrosi, ai danni della rete di illuminazione pubblica e di aziende private. Il promotore dell’attività criminale era P.C.R., con funzioni di raccordo tra la squadra di predatori e gli acquirenti, con i quali stabiliva modalità e prezzi della ricettazione, mentre gli organizzatori erano Salvatore Canzanella che insieme a R..R. era addetto al trafugamento del materiale ferroso e del rame, nonché Vincenzo Forte titolare della ditta “Eurometal Sud” di Terzigno, con funzioni di trattare direttamente con gli autisti dei mezzi adibiti al trasporto della refurtiva, per l’acquisto del materiale immesso mediante anche falsificazione di formulari e bolle di accompagnamento sul mercato locale e nazionale.
I ricettatori, invece, erano A.F., L.C. , A.D.F. e Giuseppina Arenella, una donna, quest’ultima, titolare della ditta “Ottobici S.r.l., anche con compiti di provvedere alla logistica per la squadra predatoria.