In Brasile faceva l’imprenditore, avviando le attività praticamente subito dopo il suo sbarco in Sud America: chiaro che dall’Italia avesse portato con sé una ricca dote di denaro proveniente proprio dalla camorra vesuviana di Raffaele Cutolo.

A Recife, insomma, continuano le indagine, e la polizia – quella italiana, la locale e l’Interpol – stanno cercando di mettere le mani sul tesoro nascosto di Pasquale Scotti. Nessun riciclaggio, niente grosse somme in casa, bensì il sospetto fondato che i soldi siano finiti sul conto intestato a qualche insospettabile brasiliano.

Sotto choc, intanto, la moglie ed i due figli del superkiller cutoliano che nulla sapevano del passato di Pasquale Scotti. Si indaga, intanto, anche per capire da chi siano arrivate le coperture che hanno permesso una latitanza così lunga: Scotti aveva molti agganci politici e con altri poteri forti italiani.