Attenzione alle attività produttive, verifica sulla Terra dei Fuochi, regolamenti per agevolare trasparenza ed economicità dell’Ente, risoluzione dell’annosa questione mercato ortofrutticolo. Sono i temi importanti su cui hanno lavorato, dal momento del loro insediamento, i consiglieri comunali del gruppo “Sant’Anastasia in volo”: Rosaria Fornaro, Mario Trimarco e Mario Gifuni.  «Un mese fa abbiamo licenziato, all’unanimità,  nella commissione che presiedo il regolamento per affidare i lavori di somma urgenza, quelli fino a 40mila euro – spiega la Fornaro – Si è prevista una short list in cui inserire le ditte che ne hanno i requisiti così che, in maniera equa, tutti vengano chiamati a lavorare per il Comune sempre rispettando i requisiti di economicità. Vogliamo che le imprese, soprattutto anastasiane, possano lavorare senza che ci sia un monopolio di alcuni, come è capitato per anni.  Adesso i funzionari preposti devono fare in modo che gli atti vengano portati al più presto in consiglio comunale».

Efficienza e trasparenza. Due punti cardine per i tre consiglieri. «La nostra è una funzione di controllo e su questo abbiamo lavorato – aggiunge Trimarco – per la prima volta, dopo decenni, abbiamo trovato una soluzione alla questione del mercato ortofrutticolo. Un punto di incontro tra proprietari e commissionari che ci devono lavorare  e entro l’estate la vicenda sarà risolta e potremo ridare attenzione ad un settore importante della nostra economia locale: l’agricoltura. Tant’è che stiamo effettuando uno studio con i docenti dell’Università Agraria di Portici per individuare i prodotti agroalimentari che possono essere coltivati nel nostro territorio e diventare appetibili per il mercato». Altro tema caldo, l’immissione di Sant’Anastasia nel protocollo che riguarda la “Terra dei fuochi”. Per Gifuni, Fornaro e Trimarco un passaggio dannoso e poco produttivo. «Il Pd nel corso di un incontro pubblico ci ha rinfacciato che stiamo perdendo un’occasione per noi invece è il contrario – spiegano – Senza analisi specifiche si rischia di far diventare a rischio tutte le nostre colture, come già accade in Comuni non troppo distanti dal nostro, creando così un danno permanente alla nostra economia. La nostra sensibilità rispetto all’inquinamento non viene meno, tanto che stiamo cercando i fondi per bonificare quelle aree che risultano inquinate, soprattutto dallo sversamento illecito di rifiuti, ma non vogliamo etichettare la nostra città come terra dei fuochi. Tra l’altro vogliamo ricordare al Pd che il premier Renzi ha distolto parte dei fondi previsti proprio per queste bonifiche destinandole ad Expo 2015, quindi si rischia di non avere i soldi necessari per gli interventi e nel contempo etichettare le nostre colture come dannose per la salute facendo scappare gli acquirenti. Vorremmo ricordare che Legambiente da sempre fa dossier sui siti inquinati e negli anni che governava il centrosinistra nessuno si è sentito di intervenire, oggi imputano a noi mancati provvedimenti?».

Infine una puntualizzazione su chi interviene con dichiarazioni per nome e conto degli amministratori. «Nessun soggetto, figlio della politica, può sentirsi in dovere di rispondere a nome di consiglieri e assessori, le risposte alle critiche e ai problemi si danno soltanto  nelle sedi opportune».