Continuano le rivelazioni dei pentiti del clan Di Domenico di Nola, che dopo gli arresti a raffica dei giorni scorsi stanno portando a scoperchiare altri fatti di camorra dell’area vesuviana. Tra questi uno riguardante il superboss Salvatore Russo, catturato nel 2009 a Somma Vesuviana, dopo 14 anni di latitanza, tanto da diventare tra i 10 criminali più pericolosi d’Italia.

Per quasi dieci anni, secondo i pentiti della camorra nolana-vesuviana, «Russo si era nascosto in ruderi e casolari di Palma Campania». «Proprio qui, infatti, incontravamo il boss per gestire il malaffare di tutta l’area. Soltanto dopo si spostò a Somma Vesuviana, nel bunker sotterraneo in cui è stato arrestato».