I Kingsman sono speciali e unici agenti segreti che combattono da sempre il crimine in abito da sera e scarpe lucide. Bisogna rimpiazzare un agente morto e fermare un pericolo miliardario che con la fissa dell’ecologia ha deciso di eliminare mezza popolazione mondiale. La scelta del candidato cade su un sensibile giovanotto che non crede nelle proprie potenzialità.

BOOM! La prima cosa che si pensa dopo la visione del nuovo spassoso Kingsman – Secret Service è come il regista, Matthew Vaughn, sia riuscito a mettere sullo schermo una grande, gigantesca, sanguinolenta onomatopea. I suoni che ricordano tanto i fumetti e che “esplodevano” nella serie tv di Batman degli anni ‘60, si sparpagliano nelle scene action e pulpissime di questa bella (ma forse non perfetta) trasposizione di un fumetto, Secret Service appunto, scritto nel 2012 da Mark Millar e illustrato da Dave Gibbons (noto agli appassionati per aver disegnato, su testi di Alan Moore, un pilastro della narrativa supereroistica a fumetti: Watchmen). Entrambi decidono di coprodurre un altro interessante lavoro che, al di là della trama, personaggi ed effetti speciali, potrebbe solo farci riflettere ancora su come il Cinema stia lentamente e inesorabilmente fagocitando il fumetto, non solo supereroistico, ma tutto quello che gli fa da contorno, allargandone l’agenericità e puntando non solo sul pubblico di appassionati, ma su uno standard spettatoriale più vasto. E non è un caso che il regista abbia già lavorato a cinefumetti (X-Men: L’inizio o Kick Ass sempre da un fumetto di Millar e dirigendo anche Stardust, romanzo di un altro grande del fumetto mondiale, Neil Gaiman), acquisendone capacità narrative e registiche che gli hanno permesso, rinunciando alla regia di X-Men: Giorni di un futuro passato (diretto poi da Bryan Singer), di puntare tutto su questo nuovo lavoro, non solo in veste di regista, ma anche di produttore e sceneggiatore, insieme a Jane Goldman. Proprio il lavoro di scrittura è una delle pecche evidenti della pellicola, che cercando di dare giusto risalto al fumetto, in realtà ne fa perdere lo smalto e il sarcasmo, cosa che nei lavori di Millar è presente con forza (si vedano le trasposizioni interessanti di Kick Ass) enfatizzando, però, con bravura, gusto, ritmo e un pizzico di follia, le sequenze violente e sanguinose, mischiando generi (a tratti, duole ammetterlo, si sfiora la pellicola per ragazzi, di stampo disneyano), destrutturalizzandoli e creando un percorso meta-registico/narrativo parodistico su tutta la cinematografia spionistica e in primis i film dedicati a James Bond. La corsa alla citazione è dietro l’angolo (giusto per fare qualche nome: Hitchcock, Tarantino [ma tanto, tanto, tanto], Snyder [per il rallenty e per 300, film e fumetto]), le sequenze del massacro nella chiesa e delle esplosioni delle teste (che diventano, a suon di note di musica classica, sorta di vapori: forse la produzione ha preferito eliminare il sangue e le membra che sicuramente compaiono nel fumetto) e gli attori aiutano la barca, lasciando senza un briciolo di psicologia i loro personaggi, ma riuscendo a creare un ottimo legame con lo spettatore, soprattutto per i personaggi impersonati da Colin Firth (forse in uno dei suoi pochi ruoli da “duro”, ma non per questo meno convincente, in preciso e impeccabile abito scuro, da vero gentleman) e Samuel L. Jackson (da dieci e lode i suoi continui cambi di look), lasciando nell’ombra addirittura il protagonista, un anonimo Taron Egerton. Agenerica, ma non per questo meno esplosiva, la colonna sonora, curata da Henry Jackman, già all’opera in Captain Phillips-Attacco in mare aperto e Facciamola finita. Kingsman – Secret Service, nonostante i suoi difetti, resta una pellicola davvero divertente, che, nonostante i 120 minuti di durata, riesce a creare un potente meccanismo di intrattenimento spettatoriale e a mettere in gioco ancora una volta la divertente (classicissima) storia della rivalsa del povero ragazzo orfano che non sa di avere enormi potenzialità. A pensarci bene il discorso è simile a quello fatto in Kick Ass: il supereroe non è più “vecchio” ma “giovane”, moderno, interconnesso e non ha poteri “mutanti” come la telecinesi o la possibilità di cambiare pelle. In gioco, da un po’ di tempo, c’è l’Uomo e le uniche due armi che si porta sempre addosso: il Corpo e la Mente. A pensarci ancora meglio, era la stessa cosa di Batman. Kingsman – Secret Service è già un cult, intanto noi, però, aspettiamo il sequel. Correte a vederlo.

Potrete vedere Kingsman – Secret Service in queste sale:

-NAPOLI

Med Maxicinema The Space Cinema

Metropolitan

-AFRAGOLA

Happy Maxicinema

-CASORIA

Uci Cinemas

-CASTELLAMMARE DI STABIA

Montil

-NOLA

The Space Cinema Vulcano Buono

-SALERNO

The Space Cinema Salerno