Alfonso Americo (nella foto), 25enne di San Giuseppe Vesuviano, e Angelina Somma, 28enne di San Gennaro Vesuviano, sono implicati ed arrestati per droga, ma anche per il delitto del transessuale brasiliano, che è stato scoperto intercettando gli spacciatori che agivano sul litorale domiziano, arrestati nel corso dell’operazione eseguita ieri dai carabinieri.
I militari, diretti dal capitano Vincenzo Macera, avevano cominciato ad indagare sulla piazza di spaccio a Castel Volturno nel novembre 2014, quando erano stati fermati alcuni acquirenti a Grazzanise. Pochi giorni fa, uno degli indagati, arrestati, ha fatto riferimento in una telefonata alla morte di una persona che era stata drogata e forse violentata. I militari hanno subito sospettato che l’uomo stesse parlando del trans, il cui corpo era stato ritrovato per strada il 3 febbraio. Inizialmente la vittima era stata scambiata per donna, poi si è scoperto che si trattava di un trans che si era sottoposto ad operazione. Sul corpo erano stati trovati segni evidenti di trascinamento. Gli investigatori hanno controllato varie abitazioni in zona, quindi sono arrivati alla casa in via Poliziano, traversa della Statale Domiziana, occupata dai due nigeriani. Al piano terreno vi erano delle telecamere, installate probabilmente per poter prevenire interventi delle forze dell’ordine.
Esaminando le immagini contenute in memoria i carabinieri hanno trovato i fotogrammi che mostrano i due immigrati nigeriani mentre si disfano del trans, ancora agonizzante. Non è ancoro chiaro il motivo della morte, perché gli accertamenti medico-legali non sono ancora conclusi. «Potrebbe essere morto per asfissia o soffocamento in seguito anche alle violenze di carattere sessuale subite», ha detto il Procuratore facente funzioni di Santa Maria Capua Vetere, Raffaella Capasso.
L’indagine sul traffico di droga a Castel Volturno ha portato in cella 6 spacciatori italiani residenti tra Minturno, Cassino, San Giuseppe Vesuviano e San Gennaro Vesuviano, accusati di acquistare la droga a Castel Volturno e di rivenderla nelle città di residenza, e 4 stranieri, due ghanesi, un indiano e un nigeriano, che – secondo gli inquirenti – tagliavano la droga in un palazzo disabitato ubicato a Castel Volturno di fronte alla sede della Caritas.