Parte dai vicoli di Napoli, da piazza Mercato alle zone più remote di Vicaria, l’indagine che in questi giorni sta portando nuovo mistero ed inquietudine sui furti di carte d’identità avvenuti nei mesi scorsi anche a Poggiomarino e Boscotrecase.
I “lavori” investigativi sono nelle mani della Digos partenopea che sta dando forte risalto proprio alle razzie che di recente sono state compiute ai danni dei palazzi comunali: documenti “vergini” trafugati in grosse quantità e che secondo gli 007 del capoluogo sarebbero in questi casi da addebitare alle organizzazioni che “importano” extracomunitari irregolari di fede islamica. Persone che poi sono destinate ad andare oltre i confini italiani, diretti in Spagna, Germania ed in altri Paesi. E si teme proprio che il “porto di mare” napoletano possa poi dare gli strumenti agli estremisti islamici di potere invadere l’Europa.
Una pista che la Digos non trascura e che diversamente dal solito non si ferma soltanto sul commercio di documenti falsi gestito dalla camorra. Uno scenario simile venne ipotizzato anche 14 anni fa, quando l’attuale procuratore antimafia, Franco Roberti, allora alla guida della Dda di Napoli, ne parlò l’indomani dell’attentato alle torri gemelle.