A Boscoreale sul limitare dei boschi in una casa di proprietà dei Gesuiti, vi era una cappella chiamata dagli abitanti Cappelluzza, in cui era esposta l’effige di Maria SS. Liberatrice dai Flagelli. In seguito alla soppressione della compagnia dei Gesuiti, i Padri si dispersero e dell’effige della Madonna non si seppe più nulla.
Si racconta che il 27 maggio del 1877, un calzolaio abitante a Boscoreale ritrovò la miracolosa immagine secondo le cronache dell’archivio comunale e parrocchiale si riporta di seguito il fatto: “Il 27 maggio 1876 un calzolaio, Francesco Barbuto, nativo di Napoli e residente tra Torre Annunziata e Boscoreale, in visita ad una parente di sua moglie, s’incamminò verso Boscoreale. Mentre Francesco stava attraversando la zona “ai Gesuiti” una tempesta improvvisa e torrenziale si scagliò dal cielo, e per ripararsi dalla pioggia si rifugiò nella Cappellina dei Gesuiti, che ridotta a fienile, era aperta. Mentre fuori i lampi moltiplicavano gli scrosci violenti di acqua, Francesco da buon fedele si mise a pregare il Rosario. La preghiera fervente lo sottrasse quasi alle cupe voci del temporale, e gli permise di ascoltare una voce che lo invitava a rimuovere i fasci di fieno che occupavano buona parte della stanza. Francesco seguì l’ispirazione e rimosse i fasci di erba ammucchiati sulla parete. Ed ecco, sotto l’ultimo fascio, venne fuori un quadro. Il pio artigiano lo raccolse, lo pulì e se lo mise a contemplare. Il dolce viso di Maria lo ricompensò con uno sguardo di materna tenerezza. In questa circostanza fu riconosciuta la venerata Immagine della Madonna e fu gridato al Miracolo che fece accorrere gente in pellegrinaggio.
Francesco, terminato il temporale, chiamò il colono, al quale mostrando il quadro, lo rimproverò perché aveva tenuto in abbandono una così bella Immagine sacra. Francesco diede quell’Immagine al colono pregando di sospenderla al muro e di accenderle un lumicino. In seguito la gente che abitava nella contrada Gesuiti fornì i necessari arredi per il nudo altarino. I più benestanti tra loro portarono le tovaglie per la mensa, il calzolaio provvide per la croce ed i candelieri, le pie donne ornarono l’altare con fiori, mentre la chiesa di San Francesco offrì, provvisoriamente, l’uso dei sacri vasi e dei sacri arredi. Nello stesso anno il Vescovo di Nola Monsignor Giuseppe Formisano concesse di poter celebrare messa nella cappella e la benedì tra molti fedeli. Lo stesso avvocato Bartolo Longo, che più tardi fonderà la chiesa di Pompei, fece più volte visita alla cappella di Boscoreale pregando dinanzi all’Immagine della Madonna Liberatrice dai Flagelli.
Bartolo Longo nella sua Storia del Santuario di Pompei dalle origini al 1878 si dice turbato e in dubbio se il Santuario da lui progettato doveva sorgere a Pompei o meno, lasciando ipotizzare, in seguito, a molti, che lui fosse stato a tal punto colpito dalla devozione verso la Madonna Liberatrice da aver pensato di fondare il Santuario proprio a Boscoreale (dalle fonti della archivio parrocchiale).
Con la devozione alla Madonna liberatrice dai flagelli, la Chiesa ci tramanda fin dai tempi antichi il ricorrere alla protezione dell’Altissimo contro i fulmini e tempeste con messe e processioni ad repellendam fulgure et tempestate. I contadini spesso ricorrevano dai loro parroci per salvaguardare i campi e gli armenti, con benedizioni e suppliche ne abbiamo tracce nei messali e nei rituali ante Concilium.
Certamente la Vergine Maria non ha mai lasciato i suoi figli nemmeno in queste necessità muovendosi in soccorso e allontanando i flagelli che ostacolano la serenità spirituale e fisica dei suoi figli nel cammini della vita. Grandi testimonianze di grazie e miracoli si sono susseguite e si susseguono nei fedeli che con fede ricorrono alla Celeste Regina invocata sotto il titolo “Madonna liberatrice dai flagelli.
In conclusione tutto ebbe inizio nel ‘600 che ad opera dei padri gesuiti si diffuse il culto alla Madonna Liberatrice dai Flagelli che a Boscoreale ora ha un santuario sorto tra la I e la II guerra mondiale. La festa solenne della Madonna Liberatrice dai Flagelli, si celebra il 27 maggio, giorno del ritrovamento della miracolosa immagine. In questo giorno c’è la processione solenne della Vergine per le strade della città.
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