Il limite di 40 chilometri orari è troppo basso. Un’idea di tanti automobilisti che anche sui social network avevano duramente protestato contro gli autovelox sulla Statale 268 dei Paesi vesuviani “tarati” per multare anche chi va pianissimo.
Ed insomma, c’era chi aveva promesso di mandare in tilt gli impianti, o almeno quelli considerati più pericolosi. Infatti, due “occhi elettronici” dei sei installati sulla “superstrada della morte” sono stati sabotati da ignoti conducenti di autoveicoli, al momento utilizzando lo strumento più semplice: quello di coprire le parti di plastica trasparente con una bomboletta spray di colore nero. Un’operazione compiuta sul dispositivo installato nel tratto da Somma Vesuviana ad Ottaviano in direzione Angri. Poco dopo il distributore di carburanti, infatti, salta all’occhio proprio la lunga e densa strisciata nera “disegnata” laddove il “Grande Fratello” contro gli incidenti punta lo sguardo per punire chi supera i 40 chilometri orari.
Tant’è, infatti, che le telecamere sono state spostate in un altro contenitore proprio per essere utilizzate e non sprecare il denaro pubblico speso per installare il macchinario. Stesso scenario, inoltre, anche all’altezza di Sant’Anastasia, dove pare abbia agito la stessa mano intervenuta ad Ottaviano: anche qui vernice nera per evitare pesanti contravvenzioni.