Il Parco Nazionale del Vesuvio e il litorale vesuviano arrivano in Parlamento. «La proposta del Movimento Cinque Stelle di un sentiero delle Bonifiche nel Parco Nazionale del Vesuvio poteva essere già realtà se non fosse per la peggior classe politica europea che abbiamo in Regione Campania. Non lo dice un pentastellato, ma la Direzione Generale per la politica urbana della Commissione Europea. Erano stati stanziati 6 milioni per bonificare le discariche abbandonate nel Parco Nazionale del Vesuvio e uno dei litorali più inquinati d’Italia. Dopo il tour delle bonifiche nel Parco Nazionale del Vesuvio, ecco l’atto parlamentare di chi non molla la presa finché non vedrà giustizia nella propria terra». L’ha detto Luigi Gallo, parlamentare del Movimento Cinque Stelle, presentando un’interrogazione sul tema della riqualificazione del Parco Nazionale del Vesuvio rivolta al ministro dell’Ambiente, Gianluca Galletti e al ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini.
Nel 2006 il Governo decise di finanziare la bonifica ed il risanamento ambientale del Litorale Vesuviano e del Parco Nazionale del Vesuvio stanziando oltre 6 milioni e mezzo di euro. Di questi soldi, un milione di euro è stato speso per la messa in sicurezza e la bonifica di alcune aree del Parco. «Nel decreto Terra dei Fuochi un mio emendamento bocciato in Aula dal Pd chiedeva bonifiche nel Parco Nazionale del Vesuvio», ha sottolineato il deputato pentastellato e lasciando bloccati 5 milioni e mezzo di euro. Esclusi dagli interventi di bonifica aree a rischio come le discariche Amendola Formisano di Ercolano e quella in località Pozzelle a Terzigno. Recentemente, tra l’altro, la Corte di Giustizia Europea ha inflitto una sanzione da 40 milioni di euro per i ritardi nelle bonifiche di vecchie discariche e per l’inadeguata gestione dei rifiuti. Sanzione che si ripeterà per ogni ulteriore semestre di ritardo.
«Proprio a Terzigno – ha dichiarato Luigi Gallo – la situazione è drammatica. Nonostante le promesse, nulla è stato fatto per le quattro ville romane rustiche risalenti al primo secolo avanti Cristo che sono state rinvenute all’interno di cava Ranieri, ex sito di stoccaggio di rifiuti. Ritrovamenti di inestimabile valore storico e culturale che stanno subendo un costante degrado e che, a causa dei conflitti tra la Regione, i Comuni, l’Ente Parco, la Soprintendenza e, non in ultimo, il Commissariato di Governo, rischiano di essere sotterrate, come già accaduto per tre delle quattro ville rinvenute nella cava». I lavori per garantire la tutela della ville furono affidati alla Sogesid ma non sono ancora stati eseguiti, come risulta dal sopralluogo effettuato nelle aree a rischio di Terzigno e di Boscoreale, sempre da parte dei 5 Stelle.
«Possiamo rendere il Parco Nazionale del Vesuvio l’area turistica più grande del continente. Un progetto che sarebbe in linea con le prerogative dell’Unesco. I ministri – ha aggiunto Luigi Gallo – dovrebbe ricordarsi delle promesse fatte a margine dell’istituzione del Parco come Riserva Mab-Unesco. Affermazioni che, in assenza di un repentino piano di riqualificazione del Parco, resteranno prive di significato reale, irrise da uno stato di degrado che è ormai sotto gli occhi del mondo».