Dylan Dog, dalla nebbiosa Londra, si trasferisce a Roma, dove, aiutato dai suoi più fidati amici e dallo scanzonato assistente Groucho, dovrà fare luce sulle orribili apparizioni di una affascinante cliente. Ma, come sempre, la soluzione reale è sempre quella meno evidente (e convincente).
I fan (e chi scrive è uno dei fedelissimi da anni, collezionando ogni tipo di albo), finalmente, sono stati accontentati. Già perché Vittima degli eventi, mediometraggio dedicato alla figura dell’Indagatore dell’Incubo Dylan Dog, e distribuito e prodotto interamente sul web (ricordate AQuadro?) rende degnamente omaggio, ad uno dei miti a fumetti più influenti e interessanti del panorama culturale italiano. Vasta, ad esempio, è la mole degli studi accademici che si sono concentrati sul personaggio creato dalla mente del prolifico Tiziano Sclavi e al quale il cinema ha tentato più volte di dare volto, in maniera (e qui si parla di gusti personali) riuscita o meno. Come il lontano 1994, quando un fascinoso Rupert Everett e una provocante Anna Falchi erano protagonisti di Dellamorte Dellamore, diretto da Michele Soavi e ispirato a uno albo speciale di Dylan. Per anni, poi, sono nati videogames, giochi da tavolo, trasposizioni radiofoniche, idee su cui sviluppare il personaggio in camicia rossa e giacca nera, che tanto vendeva nelle edicole, ma che sembrava “difficile” da trasportare sul grande schermo. I fan, però, gridavano ardentemente vendetta dall’ultimo film dedicato alla creatura della Sergio Bonelli Editore, datato 2011 e che aveva trasformato Dylan Dog in un blockbuster americano di pessima fattura, per via della vendita dei diritti alla Miramax. Da quello smacco, si può dire, nasce l’idea di Vittima degli eventi, che, al di là del (preziosissimo) omaggio in sé, è analizzabile anche come interessante fenomeno social(e). I due autori (e coproduttori) del film, infatti, Luca Vecchi al soggetto e sceneggiatura (e che dà anche corpo allo scatenato Groucho, regalando una convincente prova) e Claudio Di Biagio alla regia, arrivano dalle migliaia di visualizzazioni ottenute dai loro canali e progetti su You Tube, The Pills e Freaks, tanto per fare due nomi. Sono stati loro, insieme a un altro gruppo che sta cambiando il modo di fare entertainment sul web, The Jackal, a lanciare sulla nota piattaforma di crowfounding, Indiegogo, la campagna fondi per la produzione della pellicola. I fan, ancora forse incolleriti per il pessimo esito della pellicola del 2011 (con il soporifero Brandon Routh), e fiduciosi che a fare da timonieri ci fossero non solo due fan storici di Dylan ma anche due preparatissimi giovani, hanno aderito in massa. E così Vittima degli eventi, è figlio, legittimo (e sociale), dei suoi lettori. A dimostrare come passione (non solo per il Cinema, ma anche per un mito), professionalità e condivisione, possano dare risultati eccellenti. La regia, che cerca di utilizzare tutte le forme espressive possibili (come la bella inquadratura che “scende” sul tavolo della seduta spiritica o alcune divertenti inquadrature a spalla), se si limita a narrare una vicenda dai tratti molto dylandoghiani, ha dalla sua un cast tecnico eccezionale, a cominciare da Matteo Bruno alla fotografia e Giovanni Santonocito al montaggio. Il tutto tenuto insieme da un cast di attori in piena forma e che riescono, con pochi tratti e bravura, a creare personaggi difficilmente dimenticabili. Come il convincente Bloch, interpretato da un granitico Alessandro Haber, la medium Madame Trelkowsky impersonata magistralmente da Milena Vukotic, la bella cliente Adele (che, per i fan di Dylan, è un po’ rappresentazione di tutte le donne dell’Indagatore) che ha il volto di Sara Lazzaro, il tenebroso Hamlin incarnato da Massimo Bonetti. Proprio la sequenza che riguarda Hamlin e il suo negozio Safarà (a parte l’idea delle erbe che provocano visioni, che forse cozzerebbe contro gli ideali di Dylan) è una delle più belle in assoluto, mettendo in evidenza come regia, montaggio, fotografia e soprattutto colonna sonora (curata in maniera strepitosa da Helio Di Nardo e Francesco Catitti, che riescono a creare ad ogni inquadratura atmosfere oniriche e cupe grazie all’uso perfetto di note elettroniche) siano in simbiosi per “entrare” letteralmente nel mondo dylandoghiano, fatto di allucinazioni, incubi, visioni efferate, al limite tra sogno e realtà. Meno in forma appare, ammettiamolo, proprio il personaggio principale, Dylan, che ha il volto di Valerio Di Benedetto, tenebroso quanto basta, ma forse un po’ troppo “meccanico”. Tutto lo staff, comunque, attori e tecnici (non dimentichiamoci, tra l’altro, di costumi, make up, scenografia, effetti visivi), sfornano un gioiellino preziosissimo, incorniciato in atmosfere dark perfette, colonna sonora eccellente e citazioni una dietro l’altra, che faranno la gioia dei dylandogofili e la confusione di qualche nuovo fan e regalandoci scorci di una Roma tenebrosa e dal fascino ineguagliabile. Mentre le sale si riempiono di film orribili che hanno tra l’altro il sovvenzionamento dello Stato, noi possiamo solo sperare che questo segnale, fortissimo, spinga le folle (e le produzioni) verso una cinematografia di qualità, fatta da eccezionali giovani professionisti e, soprattutto, con vera, profondissima, passione per il Cinema.
Potrete vedere Vittima degli eventi direttamente su YouTube a questo indirizzo: http://www.youtube.com/watch?v=9G62vLlqUBI, sul sito del progetto: http://www.vittimadeglieventi.com/ , oppure partecipare a una delle tante proiezioni organizzate in giro per lo stivale.