Tre condanne all’ergastolo sono state emesse oggi dalla III sezione della Corte d’Assise di Napoli per alcuni omicidi commessi negli anni scorsi a San Giorgio a Cremano, tra cui quello del meccanico Vincenzo Liguori, ucciso per errore e vittima innocente della lotta tra clan.
Carcere a vita dunque per Vincenzo Troia, ritenuto il mandante dell’agguato in cui, nel gennaio del 2011, Liguori perse la vita assieme a Luigi Formicola, vero obiettivo dei killer; dodici anni di reclusione, invece, per il pentito Giovanni Gallo, che si era autoaccusato di avere preso parte al delitto con il ruolo di indicare la vittima ai killer. Le altre due condanne all’ergastolo sono state inflitte ai fratelli Giuseppe e Andrea Attanasio per l’omicidio di Agostino Ascione, avvenuto nel gennaio del 2009. Nei confronti di Troia e dei fratelli Attanasio, la Corte, presieduta da Carlo Spagna, ha anche disposto l’isolamento diurno per un anno nonché l’interdizione perpetua dai pubblici uffici e la perdita della potestà genitoriale.
Vincenzo Liguori era sposato e padre di tre figli tra cui Mary, giornalista del “Mattino”. Un proiettile lo colpì al cuore mentre riparava un motorino nella sua officina.