Il Papa a Sant’Anastasia? Il sindaco Lello Abete ci prova e scrive al Vescovo una lettera-invito che mette in risalto la presenza della Madonna dell’Arco sul territorio, i numerosi miracoli testimoniati dalle tavolette votive, la fede del popolo ed anche il fenomeno dei battenti, oltre al desiderio personale e della cittadinanza di avere in città il “Vescovo di Roma”. E Papa Francesco potrebbe prendere in considerazione l’invito, anche per le opere del Beato Castelli e del venerabile Maione, per la presenza dei Francescani conventuali e, prima di tutto, per visitare il Santuario e la Vergine dell’Arco. Riportiamo integralmente il testo della lettera.
Sua Eccellenza Reverendissima Monsignor Depalma,
da quando è stato annunciato ufficialmente dalla Santa Sede che il Santo Padre verrà in visita a Napoli nel prossimo marzo 2015, va maturando un desiderio mio personale quale Sindaco di questa cittadina di Sant’Anastasia in Provincia di Napoli e di tutta la popolazione unita alla voce delle migliaia di devoti della Madonna dell’Arco di Cui, nel nostro Comune, sorge il Santuario Mariano custodito dai frati dell’Ordine di San Domenico: quella di ospitare Papa Francesco. La gioia di avere tra noi il Santo Padre è grande! In questa terra alle pendici del Vesuvio, nel lontano 1450, la Vergine Santa volle manifestarsi e scelse questo luogo come punto di incontro di migliaia di cristiani che d’allora fanno Chiesa per condividere la Parola di Dio e la Mensa Eucaristica.
È un desiderio che nasce anche per rispondere a questo grande movimento della Pietà Popolare che si vive nel Santuario di Madonna dell’Arco da oltre cinque secoli. Questo Santuario è il polo della religiosità popolare più rilevante di tutta Italia: è, infatti, custode della più antica e cospicua raccolta di ex voto al mondo. Sarebbe una grande occasione di evangelizzazione per il popolo che sempre più numeroso accorre ai piedi della Vergine Santa. Un popolo che manifesta una fede semplice e spontanea ma, allo stesso tempo, sente il bisogno di essere più conforme agli insegnamenti di Cristo e della Chiesa. Questi devoti, spesso, provengono da ambienti sociali con disagi a Lei noti. Per questo, sento la necessità di una autorità morale e spirituale come quella del Santo Padre, affinché possa dare una parola di speranza e di conforto ai tanti devoti della Madonna dell’Arco. Penso che la visita del Papa potrebbe avere, inoltre, un’influenza positiva sul fenomeno – che Lei già ben conosce – dei “Battenti della Madonna dell’Arco”. Un fenomeno molto discusso ma anche numericamente significativo tanto da essere oggetto di preoccupazione della Conferenza Episcopale Campana. Queste Associazioni di Battenti, infatti, sono distribuite in gran parte delle Diocesi della nostra Regione.
Occorre inoltre tener presente che Madonna dell’Arco è uno dei pochi Santuari mariani che ancora non ha avuto l’onore della visita di un Pontefice in quest’ultimo secolo. Precedentemente si ricorda la visita del Sommo Pontefice Pio IX nel 1849, mentre Benedetto XIII, nel 1675, visitò il Santuario da Cardinale di Benevento ed infine Giovanni Paolo II da Cardinale di Cracovia il 23 aprile 1974.
Comprendo l’enormità della mia richiesta e le difficoltà con la relativa prassi, ma resto fiducioso che questo desiderio si possa avverare. Eccellenza, colgo l’occasione per augurarLe ogni bene».