Quasi 220mila euro di energia elettrica rubata a San Giuseppe Vesuviano. È il bilancio dell’operazione condotta dai carabinieri della locale stazione che hanno “colpito” due attività molto note nella cittadina alle falde del vulcano. Finiti nella morsa dei controlli un’importante caffetteria ed anche i proprietari di un’azienda di manufatti in plastica tra le più apprezzate dell’intero territorio vesuviano. E sono stati proprio i due gestori dell’impresa a finire in manette.
Secondo le forze dell’ordine, giunte sul posto con i tecnici dell’Enel, i fratelli G.G. e G.G. rispettivamente di 47 e 45 anni avrebbero commesso un furto di corrente pari a circa duecentomila euro, insomma, un ladrocinio continuo e perpetrato nel tempo ai danni della società che eroga il servizio elettrico, finita per essere frodata di una cifra davvero consistente da parte di una fabbrica che produce grossi consumi attraverso macchinari ed uffici. Un blitz che ha accertato come invece i consumi venissero alterati e ridotti attraverso un grosso magnete posizionato proprio in testa al contatore, sistema che aveva l’effetto di rendere meno veloci i giri del dispositivo consentendo in tal modo di ricevere fatture bimestrali di gran lunga inferiori rispetto alla quota effettiva da pagare. Il sistema di frode è stato trovato su ben due contatori dell’industria, mentre addirittura – è stato successivamente scoperto dagli uomini in divisa e dagli operai – una parte del capannone si alimentava dalla rete elettrica pubblica attraverso una sorta di bypass effettuato tra la strada ed i locali della fabbrica di plastiche. Ai polsi dei due fratelli sono quindi scattate le manette e adesso per loro ci sarà il procedimento giudiziario per il reato che gli viene contestato.
Tuttavia le truffe sull’elettricità a San Giuseppe Vesuviano non sono finite qui. Poco dopo, infatti, gli uomini in divisa ed il personale dell’azienda che eroga la corrente hanno anche “pizzicato” una nota caffetteria. In questo caso il locale di circa 300 metri quadrati e su due livelli si alimentava direttamente e completamente dalla rete pubblica, causando un danno di circa 17mila euro. Il bar è stato naturalmente sequestrato e chiuso dai carabinieri mentre i due proprietari sono stati denunciati a piede libero. Nel deposito, inoltre, sono stati rinvenuti alimenti in cattivo stato di conservazione.