Caro sindaco Abete, la sua vittoria elettorale e la sua investitura a Sindaco del nostro paese ha suscitato molte aspettative, ha asserito che sarà il sindaco di tutti i cittadini e, nell’affermarlo, ha incluso automaticamente quella minoranza che battaglia ogni giorno per essere considerata e rispettata dal resto della Comunità. Benché il suo insediamento a Sindaco sia recente, la nostra fiducia nel suo operato e’ stata piena fin dal primo momento. La presentazione del suo programma che ha promesso particolari attenzioni rivolte all’impegno difficile e troppo spesso insostenibile, rivolto alle persone disabili e all’infanzia difficile, e’ cominciata fin dal primo giorno del suo mandato. Per ogni azione che si svolge in questo paese, i tagli, le difficolta’ la mancanza di sostegno sono sempre maggiormente sentite dalle fasce deboli, il cui lamento, spesso, non ha forza ne’ orecchi sensibili che possano risolvere il disagio. Come Lei saprà, il Nostro e’ un paese che sta attraversando un momento di difficoltà ed opacità economica, sociale e culturale a cui bisogna dare risposte che sappiano guardare con speranza al futuro.
Noi le scriviamo in qualità di volontari, famiglie, utenti disabili e infanti a rischio, appartenenti ad associazioni molto attive nel nostro paese e che si caratterizzano per avere costruito percorsi ed attività in una struttura che ha avuto sempre come focus Sant’Anastasia sia in senso materiale che simbolico. Le scriviamo non per rivendicare particolari meriti ma per sottolineare quanto sia importante per le categorie a rischio avere dei riferimenti certi mentre tutto intorno sta crollando. Il Centro Liguori sta per scomparire nella sua importanza architettonica e simbolica ,trasformandosi per la sua maggior parte in caserma di carabinieri; la Sua, la Nostra Amministrazione, ha ritenuto opportuno risolvere i problemi della caserma dei carabinieri offrendo come soluzione Il Centro Disabili e minori a rischio, portando di conseguenza una riduzione di spazi del Centro polifunzionale che porterà alla conseguente riduzione delle attività e delle possibilità di aggregazione delle variegate sfaccettature del disagio e del diverso. Una penalizzazione di spazi aperti che gli adolescenti condividono ludicamente e che potranno significare un deterrente alla partecipazione alle attività di chi si occupa del recupero di minori a rischio sociale. Una penalizzazione di spazi interni spesso utilizzati anche soltanto per “passeggiate” in ambienti protetti, che non e’ poco se si pensa che in questo paese fare passeggiate accessibili diventa sempre più difficile. Una penalizzazione alla possibilità di forme di aggregazione a più ampio respiro che sono state anche un esempio di tolleranza e buona volontà per i paesi limitrofi. Per queste ragioni, non possiamo, con tutta la buona volontà e il desiderio di partecipazione al problema della locazione dei carabinieri condividere la vostra scelta, sicuri anche del fatto che Sant’Anastasia possiede altre strutture sicuramente pià adeguate del Centro Liguori.
Le scriviamo, e con questa ci rivolgiamo anche ai responsabili dell’Arma Carabinieri, affinché ci affianchino per chiederle sensibilità e uno sforzo ulteriore alla questione del Centro polifunzionale , perché si possano creare altri spazi e opportunità per le fasce deboli e quindi per tutto il paese che e’ sotto gli occhi di tanti giovani appassionati dell’uguaglianza umana e sociale che soffrono al ritardo di crescita del paese ma ancor di piu’ alla sua retrocessione culturale e sociale. Perciò crediamo che con una azione partecipata tra istituzioni, operatori del settore del volontariato , dei carabinieri , si possano determinare norme, strutture, comportamenti in grado di premiare capacità e lungimiranza per generare un atto di grande sforzo collettivo che permetta di non penalizzare il già difficile percorso in salita dell’unico edificio che simboleggia la concretezza di una mano tesa ai bisogni del nostro paese. La salutiamo cordialmente e nuovamente le auguriamo un buon lavoro.