Anche il Comune di Terzigno interviene nella lotta contro la Gori a riguardo delle fatture precedenti al 2012, per cui la società erogatrice del servizio idrico chiede pagamenti di arretrati. Un vero e proprio caso che sta portando alla rivoluzione nell’area vesuviana e per cui il Comune di Terzigno aveva finora tenuto una linea di silenzio. Ieri, invece, è arrivata la diffida alla Gori da parte del primo cittadino facenti funzioni, Stefano Pagano.
Il primo cittadino chiede infatti all’azienda di sospendere i pagamenti dei presunti arretrati entro quindici giorni «per evitare inutili contenziosi con la cittadinanza». La fascia tricolore di Terzigno, dunque, tira fuori le unghie dopo le tantissime istanze pervenute nel palazzo comunale negli ultimi giorni, quando centinaia di cittadini hanno chiesto una mano al sindaco ed agli assessori per le “cartelle pazze” giunte a frotte ai cittadini. E un intervento era stato chiesto a gran voce anche dai comitati civici che avevano visto attivarsi tutti i sindaci del comprensorio ricevendo finora soltanto “picche” dalla propria Amministrazione. Un documento, quello di ieri, che toglie quindi le castagne dal fuoco dal punto di vista dell’intervento istituzionale. Frattanto il sindaco Pagano ha anche inviato una lettera alla sede della Gori a cui ha chiesto a “stretto giro” un incontro con uno dei responsabili per chiarire quanto prima la questione.
L’ultimatum di Terzigno è quindi di due settimane, dopo di cui sarà lo stesso Comune ad adire alle vie legali per tutelare i cittadini tartassati dalle superbollette della Gori. Nei comuni vicini, tra l’altro, si parla già di class action e manifestazioni di piazza al fine di sospendere il pagamento delle fatture risalenti al periodo precedente al 2012.