Vestiti per bambini realizzati con materiali non idonei all’interno di una fabbrica clandestina alla periferia di Poggiomarino. La particolarità dell’operazione, condotta dalla Guardia di Finanza di Torre Annunziata, è che a capo dell’industria del tutto priva di autorizzazioni non c’erano i “soliti” cinesi, bensì italiani.
Il blitz delle Fiamme Gialle è avvenuto in un seminterrato trasformato per l’attività in un vero e proprio piccolo stabilimento di circa 120 metri quadrati a cui i militari hanno naturalmente apposto i sigilli. All’interno sono state trovate macchine per cucire, plotter per la stampa dei modelli, una macchina “taglia e cuci”, un tavolo per il taglio e decine di assi da stiro. Sequestrati, inoltre, anche centinaia tra magliette, pantaloni, vestitini per bambini ed altri capi d’abbigliamento pronti ad invadere il mercato vesuviano.
E non mancavano i ritagli di stoffa, residui inutilizzabili che come nella “tradizione cinese” sarebbero probabilmente finiti nelle campagne della zona anziché essere regolarmente smaltiti. Il titolare della fabbrica clandestina, che vive al piano superiore dello stabile, è stato denunciato.