«Se c’è un rischio elevato di esplosione del Vesuvio, uno Stato serio predispone un Piano di evacuazione per 700mila persone, anziché lasciare la gente senza alcuna alternativa e senza offrire loro la possibilità di vivere almeno in condizioni decorose».
Il consigliere regionale della Campania, Gennaro Salvatore, (Gruppo Caldoro Presidente), difende, nel corso di un’intervista all’Agenzia Italpress la norma che ha presentato a gennaio in Commissione Bilancio e poi approvata a luglio nel Collegato alla Finanziaria sulla riapertura dei termini delle precedenti sanatorie edilizie. «Se lo Stato non interviene per la popolazione inserita nella “zona rossa” – incalza il consigliere – succede che i cittadini che vivono in quell’area corrono due rischi: che scoppi il Vesuvio, e che gli cada un cornicione addosso. Da queste considerazioni – dice – è nata la mia iniziativa, poi trasformata in norma, con cui abbiamo allungato al 2015 i termini delle sanatorie precedenti, riguardo i soli interventi di adeguamento antisismico ed efficientamento energetico, e rafforzato la procedura semplificata, prevista inizialmente da una norma regionale del 2010, per le richieste di sanatoria in quelle aree dove non è prevista la totale in edificabilità».