Hanno rubato tutti gli elementi funebri in rame ed in ottone, ma non contenti del furto hanno anche infierito sulla lapidi di marmo, danneggiandone circa duecento, di cui trenta in maniera feroce. È quanto accaduto due notti fa nel cimitero di Pompei, dove ignoti sono riusciti ad addentrarsi di nascosto per mettere in atto la loro razzia di furti e devastazione.
Sarebbero almeno quattro, infatti, le persone che sono riuscite ad entrate nel luogo di silenzio di via Nolana e sembrerebbe che la banda fosse armata di pesanti oggetti contundenti come spranghe di legno e addirittura picconi e martelli. Nel corso del raid sono stati trafugati portafiori in rame ed in ottone rivendibili sul mercato nero dei metalli, oltre ad alcune statue votive. Un danno complessivo stimato in circa 50mila euro per i privati.
Ed in città infuria naturalmente la polemica: «Chi controlla? », si chiedono i cittadini rivolgendosi al consorzio Gema che gestisce il camposanto della città mariana. Sul piatto della bilancia, secondo la ditta, ci sono alcune telecamere acquistate e mai fatte montare dal Comune.