Sono state arrestate con l’accusa di favoreggiamento personale le tre persone che erano in compagnia del boss della camorra Aldo Gionta al momento della sua cattura nel porto di Pozzallo a Ragusa, dov’era in procinto di imbarcarsi per Malta.
Sono Giuseppe Lombardo, 23 anni, di Torre Annunziata, Giovanna Ferraro, 33 anni, di Castellammare di Stabia e Livia Verdoliva, 38anni di Sant’Antonio Abate. Gionta ha negato fino all’ultimo la sua identità e si è arreso solo quando il computer dei carabinieri di Modica ha confermato la completa corrispondenza tra il ricercato e “Pasquale”, il nome riportato sulla carta d’identità falsa di cui era in possesso. Il boss era irreperibile dal 6 giugno, e la Dda di di Napoli aveva emesso un nuovo decreto per fermarlo a vista. Così ha fatto una squadra di dieci carabinieri in borghese, travestiti da turisti per seguire da vicino il ricercato e i suoi accompagnatori. Gionta e i tre complici arrivano a coppie, su due utilitarie. Uno dei carabinieri ha riconosciuto il camorrista malgrado i grossi occhiali da sole che portava, ed è scattato il blitz.
Gionta, che deve rispondere di associazione per delinquere di tipo mafioso, uso di documento falso valido per l’espatrio e violazione degli obblighi della sorveglianza speciale, è stato trasferito nel carcere di Cavadonna a Siracusa, le due donne in quello di piazza Lanza a Catania, e Lombardo in quello di Modica.