Incontriamo il consigliere Forno, capogruppo consiliare d’opposizione del Comune di Poggiomarino, presso la tenuta “Le lune del Vesuvio”, a Terzigno: 20mila metri quadri immersi nel Parco del Vesuvio, destinati principalmente a vigneti, vinificazione, e cucina tradizionale, che sarà inaugurata domani sera, sulla scia dello sviluppo dell’azienda vinicola di famiglia.

Consigliere ci parli, dal suo punto di vista, di questi 3 anni di amministrazione Annunziata.

«Questa maggioranza è formata da tanti bravi ragazzi. Purtroppo in politica non basta se non c’è anche la capacità di amministrare, perché amministrare un Comune è come gestire un’impresa. Un esempio: se in un Comune emergono delle inefficienze, bisogna intervenire con forza. La gestione della forza lavoro del Comune attualmente è fallimentare: solo nel 2013 sono stati elargiti ben 30 mila euro di progetti obiettivi, contributi a pioggia che non avevano nessuna vera utilità. C’è molta approssimazione».

Cos’altro non condivide?

«La scelta di affidarci alla Consip per rinnovare la pubblica illuminazione. Dobbiamo guardare a quello che potevamo ottenere e non abbiamo ottenuto, perché l’operazione poteva tradursi in un risparmio reale e maggiore per il cittadino, com’è successo in altre città, dove si è scelto di investire affidandosi ad aziende locali. Una strada forse più complicata da seguire, ma che poteva comportare benefici maggiori.
Contesto anche la gestione della parte ambientale, su cui quest’amministrazione ha fatto solo demagogia. La vasca Pianillo è forse una bomba ecologica ancora più pericolosa di quella di Fornillo, eppure si parla solo di quest’ultima, che è stata presa a cuore solo per via delle pressioni che tante associazioni di cittadini, come gli Amici del Fornillo, hanno fatto sull’amministrazione. Da sindaco mi sarei già incatenato, perché finora l’Arcadis non ha fatto altro che prenderci in giro, prendendo impegni che poi non mantengono.
Inoltre via Ceraso, che è chiusa da 3 mesi, creando disagi notevoli ai coltivatori diretti che operano nell’area.
Per non parlare dei loculi cimiteriali: se la precedente amministrazione ha fatto pagare soldi che, finiti nel patto di stabilità, per motivi contabili non possono essere ora utilizzabili per pagare la ditta che ha effettuato i lavori, non è possibile far pagare di più ai cittadini per finanziare quell’opera. E’ una scelta assurda. E vuole sapere cos’altro è assurdo?».

Dica.

«Da giorni mi chiedo in quale Comune del mondo durante una festa patronale, che coinvolge artisti di un certo calibro e attira persone anche dai comuni limitrofi, non ci siano vigili urbani a regolare la circolazione. Ho assistito a scene di aggressione verbale ai danni dell’assessore Boccia da parte di cittadini esasperati, perché era assurdo pensare che la viabilità riuscisse a gestirsi da sola in quei frangenti».

La situazione delle frazioni?

«Io avrei nominato un assessore alle periferie, perché non era tanto importante fare il primo consiglio comunale al Fornillo, quanto avere un focus continuo sulle periferie. Quest’amministrazione tende a favorire il centro a discapito delle periferie. Nell’attrarre finanziamenti, poteva darsi priorità ad opere nelle zone periferiche, piuttosto che puntare ancora sulla riqualificazione di via Iervolino. La stessa cosa è successa quando è stata spostato il ripetitore di telefonia mobile da via Alighieri a via XXIV Maggio, come se in quella zona risiedessero cittadini di serie B. Molte delle nostre periferie sono in uno stato di totale abbandono».

Però sono arrivati 2,5 milioni per lo sviluppo di Longola.

«Secondo alcuni esperti questo progetto ha poco a che fare con l’archeologia. Inoltre, andremo a realizzare una struttura che non si sa se saremo poi in grado di poter mantenere. C’è stato poco coinvolgimento delle esperienze e capacità locali. Io per esempio, avendo contribuito affinché ottenessimo il finanziamento, mi sarei aspettato un maggiore coinvolgimento nella realizzazione di quest’opera, che può davvero rappresentare uno strumento di sviluppo economico per l’intera zona. Avrei creato sinergie con l’economia locale e con le strutture di altri Comuni che potevano avere interesse ad interfacciarsi con il sito, e pensato ad un business plan: investo un nuovo prodotto, a chi lo vendo? Tramite quali strutture? Con quali partner? Attraverso quali politiche di marketing? Si ci preoccupati, invece, di creare solo una struttura, che rischia di diventare una cattedrale nel deserto».

Un anno fa, con lei, parlavamo della mensa dei poveri, di un banco farmaceutico, delle cooperative di servizi. Che fine hanno fatto?

«Durante un consiglio comunale del 2013 il sindaco disse che all’inizio dell’anno la mensa dei poveri sarebbe partita. Siamo già a luglio e non se ne hanno notizie. Anche la realizzazione di un banco farmaceutico sarebbe molto importante, così come l’attivazione del servizio civico, o la creazione di cooperative di servizi che creino occupazione per i giovani di Poggiomarino. Purtroppo, più in generale, da parte di questa amministrazione c’è scarsa attenzione alle tematiche sociali».

A parte il consigliere Calvanese, che non ha aderito al vostro gruppo, in consiglio comunale l’opposizione è stata ricompattata. Riuscirete ora a ritagliarvi un ruolo più forte?

«La nostra è sempre stata un’opposizione costruttiva, e continuerà ad esserlo. Anche grazie alla nostra collaborazione, infatti, sono stati attratti i finanziamenti per Longola e via Iervolino. Quotidiana è la nostra collaborazione all’interno delle varie commissioni. La nostra non è una opposizione improntata alla sterile polemica e alla denuncia continua: anche dall’opposizione, abbiamo sempre cercato di agire solo per il bene di Poggiomarino».

Cosa avrebbe fatto lei per il nostro Paese?

«Avrei puntato molto sul coinvolgimento dei privati, attraverso project financing ed altre iniziative. Data la ristrettezza di risorse, era importante coinvolgere le imprese private nella realizzazione di opere pubbliche. In piazza Mazzini, ad esempio, con l’aiuto dell’imprenditoria si sarebbe potuto realizzare un parcheggio sotterraneo, con in superficie giardini, verde attrezzato e altri servizi che potevano essere affidati ai giovani di Poggiomarino».

Come del resto era scritto nel programma elettorale del sindaco.

«Appunto: si scrive una cosa e se ne fa un’altra. Vedo molta poca capacità manageriale. Si va avanti non per programmazione e con una strategia di sviluppo impostata, ma in base alle iniziative dei singoli assessori, che prendono decisioni anche in contrasto con consiglieri della stessa maggioranza».

Al comizio con De Luca il sindaco rivendicava l’onestà della sua amministrazione. Successivamente, un manifesto congiunto con Forza Italia ironizzava su una presunta parentopoli.

«Io ho condannato sia la parentopoli dell’allora sindaco Vastola che quella di questa amministrazione, che tanto ha detto di volersi distinguere da quanto fatto in passato e poi si è comportata allo stesso modo. Chi amministra non può utilizzare questo suo mandato per assicurarsi dei privilegi personali, questo io lo detesto. E non sono il solo: Francesco Buono, consigliere di maggioranza, si è dimesso da presidente della commissione bilancio proprio per prendere le distanze dall’operato di questa amministrazione».

Il Metropolis ha scritto che Leo Annunziata «prepara la candidatura per le elezioni regionali, in programma l’anno prossimo». 

«Questa amministrazione punta soprattutto a creare consenso per la crescita politica del suo principale rappresentante, e questo non sta bene. Bisogna guardare non solo alla propria carriera politica, ma anche a dare dei risultati importanti. Va bene avere come obiettivo la crescita politica, ma bisogna che parallelamente si portino benefici alla collettività, e non solo ai singoli componenti della maggioranza».

Un giudizio complessivo sul sindaco e sull’operato della sua amministrazione.

«Bocciatura. Non per partito preso, ma perché i risultati ottenuti non mi soddisfano».

Vuol dire qualcosa all’amministrazione?

«Sono giovani, ma dovrebbero essere più spregiudicati nell’amministrazione della macchina comunale. Perché, se ci si limita solo all’ordinario o a tenere buoni i consiglieri comunali di maggioranza, non rendi un buon servizio a chi ti ha conferito il mandato. Al sindaco ed al vicesindaco, ai quali spesso mi rivolgo anche se non vengo mai ascoltato, dico che dovessero trovarlo utile, pur nel rispetto ciascuno dei propri ruoli, io sarei felicissimo di aiutare quest’amministrazione a dettare le linee per lo sviluppo».