Una feroce razza aliena, i Mimics, invadono la Terra, occupando gran parte dell’Europa. Le forze armate decidono così di allearsi e sferrare un unico attacco al nemico. Il maggiore Cage è il responsabile della comunicazione dell’esercito, ma, contro il suo volere, viene trasferito come recluta per il giorno dell’assalto. Contro la sua volontà rivive ogni volta lo stesso giorno ogni volta che viene ucciso. Ad aiutarlo l’incontro con la veterana di guerra Rita, che gli spiegherà come, in realtà, lui sia collegato al sistema “nervoso” alieno. La battaglia sarà all’ultimo sangue (e ricordo).

Da qualche tempo (da sempre in realtà, ma ultimamente con maggiore insistenza), un certo tipo di cinema (non solo fantascientifico) si sta interrogando sull’importanza e le problematiche legate al Tempo. Basti pensare all’ultimo X-Men e al suo indagare il Passato per “aggiustare” il Presente/Futuro o alle tante pellicole che lasciano al Passato/Presente/Futuro un margine di incidenza elevatissimo sulle loro vicende (la lezione principale arriva dalla serie di Ritorno al Futuro). In questo filone possiamo inserire Edge of Tomorrow-Senza domani di Doug Liman e tratto da un volume grafico, edito nel 2004, dal titolo All You Need Is Kill, dei giapponesi Hiroshi Sakurazaka e Yoshitoshi ABe.

E dobbiamo dirlo, il soggetto non è niente male. Affascina l’idea del protagonista che si ritrova a dover vivere (e rivivere), come se fosse sempre impostato il tasto replay, la sua fatidica (esattamente) giornata. A deludere le aspettative, però, è la trasposizione per il grande schermo e la sceneggiatura. Quest’ultima, scritta più volte, da vari autori diversi e ad opera di Christopher McQuarrie (I soliti sospetti del ’95) e soci, se gioca bene con l’idea iniziale del “loop” temporale e riuscendo a espandersi con intelligenza per quasi tutta la durata del film dando, lentamente, spiegazioni e incastrando tasselli elementari uno dietro l’altro, allo stesso tempo ha una enorme caduta di stile (ma ce n’erano sentori anche in alcune parti iniziali) nell’ultimo quarto del film, dove la fanno da padrone l’estrema prevedibilità e la faciloneria narrativa. Lo spunto del “giorno che si ripete”, precisiamo, è davvero interessante e si lega a filo doppio con il mondo dei videogames: non solo per il percorso intero della pellicola, che sembra uno sparatutto in prima persona che punta ad ammazzare il “cattivone” (in gergo “boss”) nel finale (si pensi alla saga/film Resident Evil o Halo, soprattutto per alcuni costumi); ma soprattutto per il suo espletarsi come il classico videogioco dove si imparano a memoria i punti dove si trova il nemico e si evitano a tutti i costi (qui invece magari possiamo pensare a Splinter Cell o la fortunata serie Commandos).

Il regista, dietro a Jumper e il meno recente The Bourne Identity, aiutato da un ottimo lavoro al montaggio (James Herbert) e effetti visivi eccezionali, regala allo spettatore un vortice di immagini con un ritmo davvero adrenalinico, riuscendo in una difficile missione: se non si riesce a regalare forti emozioni con un film scritto bene, si può riuscire comunque a tenere desta l’attenzione dello spettatore, senza annoiarlo. Cosa che tutte le pellicole action/fantascientifiche dovrebbero avere (si pensi al recente poco felice Transcendence). Naturalmente il film è pieno zeppo di riferimenti cinematografici e non, come lo sbarco dei soldati in pieno stile Spielberg, lo spadone della coprotagonista (una anonima Emily Blunt) che richiama tradizioni orientali (si pensi ancora a videogiochi/saghe come Final Fantasy o manga come Berserk) i già accennati videogames e molte pellicole recenti come Pacific Rim (per gli effetti visivi e i mostri collegati a una sorta di enorme sistema nervoso) o Elysium (per le tute, le armi e parte dell’ambientazione). Tom Cruise non azzecca nemmeno stavolta il ruolo della sua vita, regalandoci ancora una volta un’interpretazione monocorde simile a quella già vista in Oblivion (di cui Edge of Tomorrow potrebbe essere un perfetto prequel). Nonostante il discreto (purtroppo) lavoro alla fotografia del premio Oscar Dion Beebe, Edge of Tomorrow resta un film molto godibile, senza nessuna pretesa o tentativo di comunicare metafore troppo complesse, con un uso preciso e intelligente dei generi, giocando a ribaltarli e rischiando, però, di cadere nel ridicolo. Il divertimento, l’adrenalina, il ritmo e l’action la fanno da padrone, ricordando più un enorme calderone di proiettili, inseguimenti e sparatorie, con un finale troppo prevedibile (da denuncia) e mostri alieni che non ricorderemo a lungo. Una pellicola che ben presto farà la sua fortuna tra gli scaffali dell’home-video. Un’occasione sprecata.

Potrete vedere Edge of Tomorrow-Senza domani in queste sale:

-NAPOLI

Med Maxicinema The Space Cinema

Metropolitan

Modernissimo

Plaza Multisala

-NOLA

The Space Cinema Vulcano Buono

-AFRAGOLA

Happy Maxicinema

-CAPRI

Paradiso

-CASALNUOVO

Magic Vision

-CASORIA

Uci Cinemas

-CASTELLAMMARE DI STABIA

Complesso Stabia Hall

Montil

-ISCHIA

Excelsior

-POGGIOMARINO

Multisala Eliseo

-POZZUOLI

Drive In Pozzuoli

Multisala Sofia

-TORRE DEL GRECO

Multisala Corallo

-SALERNO

Apollo

The Space Cinema Salerno