Prende forma l’ipotesi che la coalizione vincente del neosindaco Pasquale Piccolo perda un seggio a favore delle minoranze. Al momento sembrerebbero mancare i crismi dell’ufficialità, ma Vincenza Barbalucca, il magistrato che presiede l’ufficio centrale che verifica i risultati elettorali, sembrerebbe orientata a distribuire alla maggioranza 14 seggi e all’opposizione invece 10 seggi. Dunque colpo di scena che vedrebbe con un piede fuori dal consiglio comunale Giuseppe Nocerino di Progetto Somma e dentro invece Lorenzo Metodio de La Città Cambia (che dovrebbe avere i resti più alti di Alleanza per Somma della quale è Gennaro Bottino il primo dei non eletti). Quella della ripartizione dei seggi è materia piuttosto controversa. Per esempio l’ultima maggioranza ha governato con 15 seggi in maggioranza più lo scomparso sindaco Raffaele Allocca.
I 15 seggi scatterebbero quando, nei comuni sopra i 15mila abitanti, “rappresentano il 60% dei seggi da assegnare nei casi di premio di maggioranza; tale valore viene determinato arrotondando per eccesso il valore decimale pari a 14,40%, sulla base di sentenze del Consiglio di Stato (sentenze 1 marzo 2012 n. 1197 e 17 aprile 2013 n. 2086)”. E sull’arrotondamento che si gioca la partita. In alcuni casi esso è avvenuto per eccesso, mentre in altri per difetto. Poi c’è l’interpretazione “politico-governativa”. Per esempio: la ripartizione 15 a 9 limita alcune funzioni delle minoranze come le mozioni di sfiducia al sindaco per le quali servono i 2/5 dell’assise, cioè 10 firme, non raggiungibili dalle sole opposizioni (successivamente servirebbe il voto nominale della maggioranza assoluta del Consiglio). Per contro nella ripartizione 14 a 10 si avrebbe una maggiore percentuale di ingovernabilità. Infatti nella riforma del Tuel sono stati tagliati del 20 per cento i seggi come valore assoluto, ma il rapporto di vantaggio della maggioranza sulle opposizioni passerebbe da 6 a 4. Ora la palla passa alla Barbalucca ed eventualmente alle aule di tribunale nel caso in cui si volesse aggiungere altra materia alla controversa giurisprudenza elettorale.
Ecco come vengono ripartiti i seggi nei comuni sopra i 15mila abitanti:
“La lista o il gruppo di liste collegate con il candidato proclamato eletto alla carica di Sindaco ha ottenuto almeno il 60% dei seggi assegnati al Consiglio Comunale: in tal caso non si fa luogo ad alcuna attribuzione del premio di maggioranza ed i seggi vengono assegnati secondo le consuete regole di ripartizione ( metodo d’Hondt );”
“La lista o il gruppo di liste collegate al candidato proclamato eletto alla carica di Sindaco non ha ottenuto almeno il 60% dei seggi assegnati al Consiglio Comunale, ma abbia ottenuto almeno il 40% dei voti validi e nessun’ altra lista o nessun altro gruppo di liste collegate abbia superato il 50% dei voti validi (premio di maggiornaza);”
“La lista o il gruppo di liste collegate al candidato proclamato eletto alla carica di Sindaco non ha ottenuto almeno il 60% dei seggi assegnati al Consiglio Comunale, e inoltre non ha ottenuto almeno il 40% dei voti validi oppure un’altra lista o gruppo di liste collegate ha superato il 50% dei voti validi: anche in questo caso i seggi restano determinati nel numero risultante a seguito delle operazioni di ripartizioni di cui al metodo d’Hondt”.