«Hanno tentato di palpeggiare Pino, la mia fidanzata, io sono intervenuto per difenderlo e mi hanno accoltellato ad un braccio». È cominciato così il racconto di un 23enne di San Giuseppe Vesuviano, incensurato, ai poliziotti del commissariato Vicaria-Mercato accorsi all’ospedale Loreto Mare per interrogarlo. La versione non ha suscitato dubbi negli investigatori, convinti che abbia detto la verità. Hanno anche sentito Pino, transessuale e uomo all’anagrafe, che ha confermato tutto.
Dunque, si tratta di attacco omofobo avvenuto sabato sera nella zona della Stazione Centrale di Napoli: a finire sotto le grinfie degli aggressori un gay di San Giuseppe Vesuviano che altre migliaia di persone aveva preso parte alla manifestazione Gay Pride che si era tenuta tra le strade del capoluogo partenopeo. Ad aggredire i due sono stati tre extracomunitari di colore. Era cominciato con uno sfottò, poi la vicenda è degenerata con il palpeggiamento.
Giuseppe intorno alle 22 di sabato stava tornando a casa dalla manifestazione “Gay Pride”, cui aveva partecipato, e “Pino”, che invece abita a Napoli, lo stava accompagnando alla stazione. Il giovane ha raccontato che mentre camminava con la fidanzata nei dintorni, un gruppetto di immigrati ha cominciato a molestarli. Lui ha tentato di difendere Pino ed è stato accoltellato al braccio destro, riportando una ferita che per fortuna guarirà in soli 10 giorni essendo superficiale.