La città entra di diritto, purtroppo, nel perimetro della “Terra dei Fuochi”. La “certificazione” arriva attraverso i numeri terribili delle patologie tumorali che in molti casi, per Terzigno, risultano essere oltre la media come la maggior parte dei territori a cavallo tra Napoli e Caserta. Dati ancora più allarmanti vista la fonte: l’Istituto per i tumori Pascale di Napoli. Naturalmente i medici non si sbilanciano e pur confermando l’alta incidenza di neoplasie affermano che tuttora non esiste alcun nesso provato tra il cancro e l’esposizione all’inquinamento. Dunque, anche in questo caso torna ad emergere la possibilità che lo stile di vita possa essere alla base del boom di gravi malattie.
Ad ogni modo il caso di Terzigno è quello peggiore di tutta l’area vesuviana: l’eccesso riguarda particolarmente i tumori al fegato, sia tra gli uomini che tra le donne, mentre polmoni e colon-retto sarebbero nella norma nel confronto con il territorio di Napoli e provincia. Ma non è solo Terzigno a pagare amaramente il conto del male incurabile. Cifre drammatiche, infatti, emergono pure per Nola e Pomigliano d’Arco sempre a riguardo del sistema epatico ma anche per la mammella.
E mancano ancora i dati di molte città che il Pascale si è riservato di studiare e diffondere in futuro: è probabile, a sentire gli esperti, che non siano molto distanti da Terzigno “scavando” dunque un altro “angolo della morte” nell’area vesuviana interna dove già le cronache quotidiane raccontano di numerosi decessi dovuti proprio al cancro. Per la cronaca la città in cui sono registrati i numeri più alti di mortalità è Afragola, a Nord di Napoli, in piena “Terra dei Fuochi”.