La lapide recita: “Pagarono con la vita il pane, la pietà del popolo li volle qui riuniti”. Con la deposizione di una corona di alloro presso il monumento eretto all’interno del Cimitero, avrà inizio venerdì 11 aprile, alle ore 9,30, la celebrazione della “giornata della memoria” istituzionalizzata dall’Ente e la commemorazione delle 13 vittime dello scoppio della Flobert nel trentanovesimo anniversario di una tragedia che ancora scuote la cittadina. Seguirà la santa messa, celebrata da don Francesco D’Ascoli, in presenza del subcommissario Giuseppe Amore, di altre autorità e dei familiari dei lavoratori che persero la vita. In serata, alle ore 20 presso il teatro Gregorio Rocco, si terrà, con ingresso gratuito, una performance teatrale.
Venerdì 11 aprile del 1975 dodici giovani e giovanissimi operai di Sant’Anastasia, Somma Vesuviana, Ottaviano, Marigliano e Portici, perirono subito nello scoppio accidentale verificatosi intorno alle 13,45 nella Flobert, fabbrica di armi giocattolo, sita in contrada Romani a Sant’Anastasia. Un’operaia, tredicesima vittima, morì tre giorni dopo a causa delle gravi ustioni. Unico supersite, allora ventiquattrenne, è Ciro Liguoro, che in molte occasioni ha denunciato l’insicurezza del capannone della Flobert, in cui furono costretti a realizzare circa 20mila proiettili di plastica, raccontando del primo e del secondo scoppio, e della sua miracolosa sopravvivenza. Fu un evento che divenne presto simbolo della lotta operaia per la sicurezza sul lavoro nel vesuviano ed ebbe una cassa di risonanza eccezionale nella canzone “A Flobert”, fotografia del tragico evento, eseguita da numerosi gruppi di canto popolare, per denunciare il fenomeno delle morti bianche.
Va, infatti, ricordato che anche il nobel Dario Fo rivisitò la famosa canzone “A Flobert”, nella preziosa versione eseguita con Enzo Gragnaniello, per non dimenticare le morti bianche del 1975 e quelle odierne ed è attuale l’esortazione ad evitare di dover ripetere il suo grido struggente “currite, currite… e perdunate”. «Abbiamo confermato l’impegno dell’Ente – dice il commissario straordinario, Anna Nigro – per commemorare un tragico evento che ha segnato il paese, ma in particolare per trasmettere il messaggio che è necessario garantire ed esigere sicurezza nei cantieri, che vanno adottati tutti gli strumenti disponibili per far sì che le leggi siano osservate ed applicate e fare in modo che episodi che mettono a rischio la vita degli operai non accadano più».
«In occasione della giornata della Memoria che ricorda la tragedia cittadina della Flobert, la nostra Scuola di Teatro – dice il direttore artistico Carmine Giordano – con il patrocinio del Comune di Sant’Anastasia, nel suo rapporto vivo con il Territorio celebra il 39° anniversario – ricordo particolarmente significativo perché vi è piena coincidenza di giorno e di data (venerdì 11 aprile 1975/venerdì 11 aprile 2014) – con un momento teatrale che raccoglie documenti, testimonianze e letture di scena. Invito la cittadinanza a partecipare. La Scuola di Teatro – Accademia Arti dello Spettacolo – data l’importanza sociale della sicurezza sul lavoro, intende offrire a tutte le scuole che ne faranno richiesta la possibilità di replicare lo spettacolo-documentario sia presso il Teatro Gregorio Rocco che presso le loro sedi purché attrezzate. Sarà per gli alunni sia occasione per conoscere l’accaduto dello scoppio della Flobert nell’11 aprile 1975, sia occasione di approfondire le tematiche civili della sicurezza sul lavoro e della prevenzione».
«Documentarmi ed approfondire questo evento, in occasione dell’anniversario, ha aperto uno squarcio nella mia memoria di quando giovanissimo sentii parlare nei vari Tg dello scoppio della fabbrica e di tanti giovani morti – dice il subcommissario Giuseppe Amore – E sono proprio le giovani vite spezzate che portano a riflettere sulla sicurezza sul lavoro. È vero che da allora ad oggi tanti passi avanti sono stati fatti, ma ancora accadono episodi di morti bianche e ciò fa capire come occorra mantenere alta la guardia soprattutto per prevenire incidenti e investire in sicurezza. È un dovere per gli imprenditori, per i governanti e per gli stessi operai avere rispetto della dignità dell’uomo e del diritto al lavoro in ambienti salubri e sicuri».