È arrabbiata Francesca Allocca, medico cardiologo all’ospedale di Nola e figlia di Raffaele, il sindaco di Somma deceduto il 2 febbraio. «Antonio Granato (il candidato a sindaco del centrodestra ndr) non rappresenta la continuità come qualcuno vuole fare credere». La figlia del compianto primo cittadino è un fiume in piena nell’intervista rilasciata al giornalista e blogger, Gaetano Di Matteo, e teme che qualcuno voglia utilizzare il nome del padre per mere questioni elettorali.
La 35enne torna sui momenti più duri della malattia e della morte del papà: «Ebbe una grave crisi cardiaca ed era in condizioni disperate. In quel momento, al Comune, firmavano e protocollavano un atto d’accusa nei suoi confronti». Prima, però, arrivarono le dimissioni: Allocca, infatti, non riusciva più a sostenere la doppia battaglia.
«Conosco la politica cittadina dai racconti di mio padre – continua – e sono amareggiata dal sentire che Antonio Granato continui ad intestarsi la continuità dell’opera di mio padre. Come si può portare avanti una tesi – si chiede la cardiologa – e poi smentirla dopo poco? Forse ai Granato, agli Esposito, ai Di Sarno, ai Bottino, ai Sommese, ai Di Palma, ai De Siano serve il cognome Allocca per una mera questione pubblicitaria. Forse cercano facili consensi. Ma si sbagliano».
«Ad oggi nessun singolo raccoglie l’eredità politica di mio padre – conclude Francesca – Nemmeno io o mio fratello che siamo accomunati a lui dal cognome e dal suo stesso dna. L’unica continuità che si manifesterà nel futuro prossimo è quella della Lista Cuore che sostiene, insieme ad altri partiti e movimenti, la candidatura di Pasquale Piccolo. Poi si vedrà. A Granato chiedo di fare un passo indietro rispetto alla “continuità”, bisogna avere rispetto per i defunti».