Un pentito svela un intreccio malavitoso dedito al traffico internazionale di droga: sei le persone coinvolte tra cui personaggi legati al clan Fabbrocino, pregiudicati ma anche un medico insospettabile di Poggiomarino. Ad entrare in azione, nell’indagine della Dda di Napoli, è stata la Guardia di Finanza che ha proceduto con arresti e sequestri di beni mobili ed immobili nei confronti delle persone considerate a capo della holding degli stupefacenti.
Le investigazioni hanno portato a numerosi interventi tra Poggiomarino, San Giuseppe Vesuviano, Ottaviano e Terzigno. La droga rinvenuta, circa duecento chili di cocaina purissima, era nascosta praticamente ovunque. Le forze dell’ordine ne hanno infatti trovato un grosso quantitativo persino nel tronco di un albero “farcito” di panetti che sarebbero poi finiti in mezza Italia.
A finire nei guai Giuseppe Esposito, Sergio Fattorusso, Eugenio Annunziata, Antonio Ambrosio, Carmine Manna ed il medico chirurgo di Poggiomarino, Antonio Franza. L’anello di congiunzione del gruppo con il Sud America era invece il pentito che ha scoperchiato il vaso di pandora: naturalmente, fino al terzo grado di giudizio, vale per tutti solo la presunzione di innocenza.
Ingenti anche i sigilli apposti dalle Fiamme Gialle che hanno sequestrato 18 immobili tra i comuni di Poggiomarino, Boscoreale, San Giuseppe Vesuviano, Ottaviano, Altavilla Silentina, Capaccio Scalo e Vigonza. Chiuse anche due aziende agricole, quattro autovetture e cinque orologi dal valore di 100mila euro. Bloccati conti in banca per oltre due milioni di euro.