Chi fino a cinque anni fa ha creduto nel “Mattone”, si ritrova oggi ad aver perso una cospicua parte del proprio investimento. Una tendenza tutta italiana e figlia della crisi, dove anche il Vesuviano paga amaramente il suo prezzo. Secondo le stime degli agenti immobiliari, infatti, nell’area ai piedi del vulcano, il valore di un’abitazione è sceso di circa il 40% nel quinquennio fino al 2013.
La città più “salata” resta Pompei con prezzi a metro quadro di 3.700 per un appartamento in centro. Subito dopo i territori più vasti come Nola e Pomigliano D’Arco che si aggirano su 2.300 e 2.100 euro. Tracollo evidente per i comuni più piccoli: una casa nella periferia di Striano e Carbonara di Nola costa infatti appena 700 euro a metro quadrato, solo mille euro invece per il centro. Non va meglio a Terzigno, Ottaviano e San Giuseppe Vesuviano “bloccate” tra 1.300 e 1.400 euro. Ancora peggio Poggiomarino con 1.100 al centro e appena 850 euro per le periferie.
Regge, al contrario, Palma Campania: un’abitazione nel cuore della città costa ancora 1.600 al metro quadrato, mentre per quelle “fuori mano” bisogna sborsare mille euro. Nonostante i forti cali del “Mattone” resiste il fattore della prossimità con Napoli. Avvicinandosi al capoluogo, infatti, i prezzi cominciano a gonfiarsi. Somma Vesuviana, Sant’Anastasia e persino il piccolo comune di Pollena Trocchia costano tra i 1.700 ed i 1.800 euro al metro quadrato. Giù il fascino del Vesuvio con le città boschesi e Trecase intorno ai 1.500 euro.
Se da un lato, tuttavia, chi ha speso negli immobili in passato ha commesso un errore secondo i calcoli economici, il momento potrebbe essere adesso propizio per comprare. Prezzi così bassi, infatti, sono alla base della ripresa del mercato immobiliare. Gli operatori, in tal senso, credono nella controtendenza del settore già per il biennio 2014-2015: difficilmente, infatti, le quotazioni possono ulteriormente scendere.