Legge contro tradizioni, buonsenso contro burocrazia, senso civico contro ordine pubblico. Sono questi i principali ingredienti della frittata dei “fuocaroni” sommesi che prevede il perentorio stop a tutti i fuochi pubblici che in serata dovrebbero essere accesi in onore di Sant’Antonio Abate, protettore degli animali. Infatti i “fuocarazzi” previsti soprattutto al Casamale, in via Aldo Moro ed in via Colle, stasera non si potranno accendere come da tradizione.
A decretarlo, dopo l’intervento dei vigili urbani che stamattina, insieme agli operatori dell’Igiene Urbana, sono scesi in campo a sequestrar fascine, un’ordinanza sindacale pubblicata sul sito del comune che recita: «è fatto divieto assoluto, in tutto il territorio cittadino, di accendere fuochi del tipo di quelli sopra individuati (Somma Vesuviana ha aderito al “Patto per la Terra dei Fuochi”) dalla vigente normativa e senza le prescritte autorizzazioni, su tutte le aree pubbliche del territorio».
L’intervento però non sembra essere piaciuto ai cittadini sommesi i quali, attraverso soprattutto i social network, si sono lamentati per la tempistica dell’ordinanza. Infatti il provvedimento è stato emesso a poche ore dall’inizio delle manifestazioni che coinvolgono, è bene dirlo, quasi tutti i quartieri e le corti del paese e più in generale dell’intera regione. Ora a chi alacremente aveva lavorato per preparare il “fuocarazzo” non resta che spostarsi in aree private. Con buona pace di chi in serata, dopo la classica benedizione, cambierà il tradizionale menù: dal panino (solitamente benedetto) con “salsiccia e friarielli” all’amarognola “frittata sommese”.