Mentre un’intera provincia – quella napoletana – si straccia le vesti per il “Boss delle Cerimonie”, il format di Real Time andrà in onda anche in America ed in Inghilterra. Dunque, per chi si è sentito quasi offeso dal “matrimonio napoletano” della Sonrisa e di Tobia Antonio Polese, sarà un boccone molto amaro da digerire. Dopo la prima puntata di venerdì, infatti, in tantissimi hanno mostrato sdegno per quanto mandato in onda dall’emittente nazionale.
Figuriamoci, insomma, cosa potrà accadere quando “Il Castello” di Sant’Antonio Abate, con tanto di spose poco inclini alla lingua italiana e cantanti neomelodici, finirà anche davanti agli occhi delle vaste platee statunitensi e britanniche. E c’è di più, perché la serie non verrà neppure doppiata, bensì soltanto sottotitolata per rendere suoni e ambiente quanto più “veraci” possibili.
Intanto da “Real Time” lasciano intendere che non hanno alcuna intenzione di sospendere il programma, che ha ottenuto un ottimo successo di pubblico nel corso del primo dei sei appuntamenti previsti. Sul web non si placa l’ira dei partenopei: «Questi matrimoni e questa cultura non ci appartengono». Forse è vero, ma vale per una parte dei napoletani.