Ancora una volta l’inizio del nuovo anno è lo spunto per una lunga chiacchierata con il sindaco di Poggiomarino, Leo Annunziata, nel tentativo di fare il punto sull’anno trascorso e su quello che ci aspetta in questo 2014 appena iniziato.

Rieccoci, un anno dopo. Sindaco, ci racconti questo 2013 ormai alle spalle.

«E’ stato un anno particolarmente difficile dal punto di vista amministrativo perché anche Poggiomarino ha subito tagli ai trasferimenti statali. Ciò nonostante siamo fieri di essere riusciti ad approvare nei termini previsti dalla legge le scadenze di bilancio e di non aver pesato sui cittadini evitando il pagamento dell’Imu. E’ stato un anno che ci ha dato anche alcune importanti soddisfazioni perché si iniziano a vedere piccoli segnali di cambiamento all’interno del nostro paese. Siamo un’amministrazione chiamata a muoversi in un contesto di crisi economica molto grave, eppure cerchiamo di fare molto».

Lo stato di salute delle casse comunali è dunque buono?

«Sostanzialmente sì, solo che il patto di stabilità non ci permette di spendere. Poggiomarino è un paese virtuoso, il problema è che il governo centrale non sblocca il benedetto parametro del 3%, dando la possibilità ai comuni di impiegare queste somme non tanto per la spesa corrente ma almeno per quelle che possono essere le spese di investimento. E’ una battaglia che l’Anci (Associazione nazionale comuni italiani, ndr) sta portando avanti da parecchio tempo, purtroppo senza successo».

Piano di emergenza comunale. Delle tante aree previste per l’evacuazione della cittadinanza, solo un paio sono già operative, come l’area mercato. Da dove prenderete i soldi per la realizzazione di tutte le altre?

«Il decreto di accelerazione della spesa permette ai comuni di chiedere finanziamenti vari, per cui entro il 15 gennaio presenteremo diversi progetti. La nostra intenzione è quella di creare soprattutto aree parcheggio, che possano poi servire anche nella malaugurata ipotesi di un’evacuazione. A breve presenteremo la possibilità di fare un parcheggio gratuito in viale Manzoni, e stiamo effettuando, in questi giorni,  un’indagine di mercato per acquistare un terreno da poter adibire a parcheggio con verde attrezzato per bambini al Flocco. Cercheremo, insomma, di costituire delle aree di evacuazione che possano servire anche ad altro. Ovviamente ci vorrà del tempo».

La cittadinanza ha mal digerito l’istituzione dei parcheggi a pagamento, le cosiddette strisce blu. Particolarmente criticato il parcheggio di piazza Mazzini, quasi sempre vuoto.

«Ironicamente verrebbe da chiedersi che fine abbiano fatto tutte le auto che affollavano selvaggiamente piazza Mazzini prima che ci fosse il parcheggio, questo resta un mistero. Ritengo che quell’area abbia bisogno di essere riqualificata, e i poggiomarinesi di tempo per abituarsi. Comunque, dopo un periodo abbastanza lungo per rendersi conto se ci sia o meno una certa fruizione dello stesso, l’amministrazione può senz’altro pensare ad una diversa destinazione d’uso del parcheggio. Resta il fatto che l’area è stata riqualificata a costo zero, e come tutti i paesi limitrofi ci siamo dotati finalmente di un parcheggio nella zona centrale. Ove i cittadini poi, immaginassero di non voler usare l’auto, io già lo faccio, per cui non posso che spronarli a fare altrettanto».

Come alternativa all’auto sarebbe interessante promuovere una sorta di servizio di bike sharing sul territorio comunale, non trova?

«Poggiomarino avrà un servizio di questo tipo a breve. E’ un progetto in fase avanzata di cui parleremo più avanti, credo che partiremo in primavera».

Ritornando alle strisce blu, ha destato scalpore il fatto che l’assessore Boccia non abbia firmato la delibera definitiva che ha dato il via al servizio. Si tratta di una frattura all’interno della giunta?

«Assolutamente no. I rapporti con l’assessore sono ottimi, e comunque la cittadinanza ci ha votato perché  fossimo amministratori, non per stabilire determinati rapporti tra le persone. Noi siamo interessati soltanto al risultato che si raggiunge. Credo che la delibera da me firmata sia una delibera giusta, prevedendo oltre agli stalli a pagamento  una quantità importante di strisce bianche, gialle e rosa. Tra un mesetto comunque la modificheremo tenendo presente le richieste che ci giungono dalle persone realmente portatrici di disabilità, che hanno tutto il diritto di trovare spazi gialli e, qualora proprio non ci riuscissero, di non pagare anche sulle strisce blu».

Riqualificare piazza Mazzini ha significato rimuovere quello che rimaneva del parco giochi installato dall’amministrazione Giugliano.

«Abbiamo ereditato un parchetto già distrutto e chiuso per inagibilità dal commissario prefettizio, il successivo incendio ha fatto il resto. Piazza Mazzini era diventata una zona pericolosa all’interno della quale si annidavano persone non propriamente raccomandabili. La nostra priorità in questi ultimi due anni e mezzo di amministrazione sarà quella di pensare e costruire aree usufruibili dai bambini. Muovendoci anche attraverso progetti privati, qualora non si riuscissero a trovare soldi pubblici nelle maglie del bilancio».

Impensabile realizzare un grosso parco, simile a quello distrutto?

«Io credo nella distribuzione a macchia di leopardo delle giostrine. Dobbiamo fare tanti piccoli parchetti nelle varie zone di Poggiomarino, al momento è la soluzione più realistica».

Già un anno fa lei parlava di piccole aree ricreative da includere nel progetto di riqualificazione di via Iervolino, e più o meno di questi tempi partivano i lavori per il primo tratto. A quando il seguito?

«Entro il 15 gennaio presenteremo alla Regione anche un progetto di riqualificazione globale dei marciapiedi di via Iervolino, fino all’incrocio con via Cimitero. Siamo speranzosi che questo progetto venga finanziato. Ove non lo fosse, stanzieremo una quota che ci permetta di proseguire nei lavori. Altri progetti che presenteremo riguardano i marciapiedi a via Turati e la riqualificazione del plesso scolastico “Giovanni Falcone”».

Vasche Pianillo e Fornillo. Il suo intervento successivo alla fiaccolata è sembrato molto accorato.

«Abbiamo una zona del paese sulla quale ci siamo impegnati in campagna elettorale. La riqualificazione completa di via Fornillo è finalmente andata a gara ed entro il 2 febbraio finalmente si apriranno le buste. Inoltre abbiamo invitato ancora una volta la Gori a darsi da fare affinché la pressione dell’acqua nella zona, che pure è già stata aumentata, arrivi finalmente a livelli normali. Attorno alle vasche si è creato un movimento civico che tiene viva l’attenzione su questa problematica, ovviamente è un problema atavico rispetto al quale o c’è un impegno concreto e reale della Regione e quindi dell’Arcadis, oppure è impossibile fare qualcosa. Prima dell’incontro con Caldoro, che si terrà venerdì , non posso dare notizie precise. E’ chiaro che il discorso in piazza, da alcuni letto in chiave anti-politica, non era assolutamente tale perché ritengo che chi amministra, a tutti i livelli, prima di appartenere ad un partito politico debba possedere il senso dello Stato. Senso dello Stato che latita al punto che a volte bisogna gridarlo».

Scavi di Longola. Approvato il finanziamento da 2,5 milioni di euro cosa ci aspetta ora, concretamente?

«Questo è un finanziamento per ottenere il quale ci siamo impegnati tutti, in particolare l’assessore Aliberti, ed i consiglieri Troiano e D’Ambrosio. In tempi strettissimi ci metteremo al lavoro, perché entro il 2015 dobbiamo già avere in loco la ricostruzione delle vecchie palafitte, una sala espositiva, e magari anche una ricostruzione virtuale del villaggio. Tutto questo nella speranza che le aree limitrofe possano avere poi una vocazione turistica».

Puc, si aspettavano risultati concreti entro l’anno. A che punto siamo?

«A breve ci sarà l’ennesimo incontro pubblico con la cittadinanza, anche perché credo che entro i primi sei mesi dell’anno si concluderà la procedura».

Parliamo un po’ delle promesse dell’anno scorso, iniziando dalla scuola media di via Giugliano.

«Non ricordo esattamente in che termini l’avevo promessa, ma posso dire che abbiamo espletato la gara, aperto le buste ed affidato i lavori».

Isole ecologiche.

«L’isola ecologica è sostanzialmente pronta. Riteniamo che nel giro di due mesi sia possibile inaugurare la struttura e  pensare alla gestione della stessa». 

Ampliamento del cimitero. Ci sono loculi pagati 4 anni fa e non ancora consegnati.

«I lavori al cimitero sono partiti ieri, e a giorni uscirà un’informativa dettagliata sull’opera. I loculi saranno pronti entro la fine dell’anno».

Via XXIV maggio e l’ultimatum all’Arcadis.

«Lunedì 13 iniziano i lavori di pavimentazione di via XXIV Maggio. Onestamente, questo piccolo ritardo è dovuto alla mia volontà perché l’Arcadis era pronta a partire già a dicembre ma, dopo un incontro coi commercianti della zona, per non gravare sugli stessi si è deciso di posticipare l’inizio dei lavori, che dureranno dieci giorni al massimo, a dopo le feste natalizie».

Plesso Flocco.

«Il rifacimento del plesso scolastico di Flocco è un’altra promessa mantenuta. Ed ora è già partita con la gara per quanto riguarda la ristrutturazione del plesso Tortorelle, che potremo vantarci di aver riqualificato per intero».

Cappella di Santa Maria del Monte Carmelo

«Il progetto di completamento è stato approvato, ma è in attesa della autorizzazioni prescritte della soprintendenza. Ci vorranno un paio di mesi per averle e finire i lavori».

E sarà consegnata alla parrocchia di Sant’Antonio?

«Per la verità ci dobbiamo riflettere. La parrocchia che ce l’ha chiesta, e c’è la volontà di affidargliela, è una cosa che si può tranquillamente fare. Penso che per metà febbraio sarà pronta e sarà possibile ragionare sulla sua destinazione».

Sempre più spesso la si vede a fianco del parroco, padre Aldo. Com’è il suo rapporto con le parrocchie?

«Molto stretti. Anche perché personalmente ritengo fondamentale la funzione civile del cattolicesimo e delle parrocchie sul nostro territorio. Tanto padre Aldo quanto padre Antonio sono molto impegnati socialmente, sulla scia di padre Silvano, che a Poggiomarino è stato l’iniziatore degli interventi civili della religione, com’è giusto che sia.  Col parroco di Flocco ci stiamo impegnando a trovare quest’area per i giovanissimi di cui abbiamo precedentemente parlato, mentre a padre Aldo stiamo pensando di dare la possibilità di realizzare una mensa per i meno abbienti, che dovrebbe essere realizzata presso il centro sociale per anziani di via San Francesco, che sarà pronto entro tre mesi. Ovviamente mantenendo intatto il valore della struttura per gli anziani».

Oltre la struttura, l’amministrazione fornirà un aiuto economico?  

«Certo, dovremo fare una riunione operativa per vedere qual è lo sforzo che ci viene richiesto. Ma già il fatto che si possa mettere a disposizione gratuitamente una struttura nuovissima non è da sottovalutare. Se ci sarà richiesto anche uno sforzo economico, compatibilmente con le esigenze di bilancio, non ci tireremo indietro. Aiutare le famiglie più bisognose è un dovere, però molto dovrà avvenire attraverso l’aiuto dei privati. Mi dicono che ci sono dei privati interessati ad una solidarietà reale».

L’ordinanza sulle prostitute è scaduta il 31 dicembre e comunque riguardava solo via Pertini.

«La settimana prossima la rinnoverò per altri tre mesi. La ratio della scadenza breve sta nel fatto che ordinanze di questo tipo vanno concordate con gli uffici della prefettura e devono avere il crisma della contingibilità e dell’urgenza. La mia ordinanza non vuole essere illiberale rispetto al mestiere più antico del mondo, ma in quella zona si è consumato il cruento omicidio di una ragazza, e col maresciallo Manzo abbiamo ritenuto che la stessa debba essere sorvegliata per evitare che qualcosa di simile possa ripetersi».

Ma di fatto, al di là dell’ordinanza, le meretrici lavorano indisturbate.

«Per una questione di privacy non posso aggiungere molto, ma posso garantire che il problema è molto attenzionato dalla caserma dei carabinieri».

Quest’estate l’incidente in contrada Masseria Izzo per poco non è costato la vita ad un ex assessore. I passaggi a livello non protetti sono un problema risolvibile?

«Il problema è molto più grosso, ed è di quelli sui quali il Comune non può incidere direttamente. La Circumvesuviana è un servizio fondamentale, forse l’unico mezzo pubblico a disposizione della cittadinanza. Però l’azienda è gravemente in perdita, ed a breve parteciperò ad una riunione promossa dal sindaco di Striano per scongiurare la possibilità che le nostre tratte vengano cancellate. In questo scenario chiedere adesso all’azienda di impegnarsi economicamente per creare sottopassaggi o passaggi a livello ci sembra piuttosto difficile».

Polemica sugli 8000€ dei fondi del CISS per la mappatura tumorale, che nasce dal consiglio comunale in cui il consigliere Forno si è presentato lì con documenti che di fatto sbugiardavano l’utilità dello studio. Adesso vengono stanziati altri 8000 euro per lo stesso progetto.

«E’ una polemica speciosa. Certamente la scorsa volta ci sono stati limiti, che quest’anno cerchiamo di arginare. Abbiamo dato immediatamente mandato alla Cooperativa Sollievo, che è una Onlus che si muove già nell’ambito medico-sanitario e che siamo certi farà un buon lavoro».

Però i “grillini” avevano presentato una proposta che permetteva di raggiungere lo stesso risultato gratuitamente, tramite volontari qualificati. 

«Io non riesco a capire queste polemiche. Se la farmacia comunale mette a disposizione dei fondi e si mette a punto un progetto di mappatura tumorale, perché non utilizzarli? Sinceramente su tante cose io sono d’accordo con i 5 stelle, quando scadono però anche loro nel teatrino delle polemiche e degli slogan anti-politici non sono un molto diversi dai partiti tradizionali. Anche perché se avessimo scelto un altro progetto sono sicuro che avrebbero detto la stessa cosa».

Qualche promessa per questo 2014?

«Innanzitutto portare a termine tutto quello che ho citato nel corso dell’intervista: nel giro di 3-4 mesi vogliamo vedere completati l’isola ecologica, il centro sociale per anziani, via Fornillo, via XXIV maggio, e speriamo che possano proseguire i lavori su via Iervolino. Inoltre avremo altre 2 case dell’acqua, rivoluzioneremo la pubblica illuminazione, e ci auguriamo che con il corpo dei vigili urbani sia possibile costituire una viabilità che renda più fluida la circolazione a Poggiomarino. Pur volando basso quest’anno, prometto che graveremo il meno possibile sulle tasche dei Poggiomarinesi. Ci rendiamo conto che molto spetta allo Stato, ma per la parte che è delegata al Comune ci sarà il nostro impegno totale».

I suoi auguri per Poggiomarino.

«Proseguiamo nel segno del cambiamento iniziato con la mia elezione del 2011. Cambiamento che, con molta umiltà, abbiamo dimostrato essere concreto perché siamo una squadra che pensa solo ed esclusivamente a lavorare per il bene di Poggiomarino. I cittadini devono e possono guardare con fiducia al futuro, anche se dobbiamo darci tutti da fare».

Chiudiamo parlando di politica nazionale: lei è renziano e alla fine il suo segretario ha vinto le primarie del Pd.

«Adesso sono tutti renziani. Poggiomarino nelle primarie del 2012 è stato il paese che ha dato più voti a Renzi, e ovviamente la nostra scelta è stata consequenziale per il semplice fatto che noi già nella costituzione delle liste per la mia elezione del 2011 abbiamo effettuato una importante rottamazione. Mi fa piacere che ora tutto il partito sia diventato renziano, però certe volte è divertente vedere chi ha votato Bersani insegnare il nuovo verbo del renzismo. Credo che la missione all’interno del partito sia quella di difendere i renziani dal renzismo».

Domanda finale: davvero sta pensando di candidarsi alla segreteria regionale del partito?

«Ci sto pensando».