Centinaia le aree di abbandono sequestrate e i veicoli contravvenzionati e sequestrati per trasporto illegale di rifiuti durante l’ultimo anno nell’area alle pendici del vulcano. A San Giuseppe Vesuviano il maggior numero di interventi. Sono i numeri diffusi dai vigili del fuoco per quanto riguardo le attività correlate agli scarti tossici ed agli incendi avvenuti durante il 2013. Nella fascia vesuviana i pompieri hanno agito in stretto raccordo con le forze dell’ordine per il contrasto della produzione illegale di manifatture tessili e dello smaltimento illegale degli scarti di lavorazione, in un anno sono stati sequestrati sul territorio comunale sangiuseppese 62 laboratori illegali, in gran parte con maestranze cinesi, per smaltimento illegale e incenerimento di rifiuti, ma anche per violazioni alla normativa sulla sicurezza sul lavoro e violazioni edilizie.
Iniziative analoghe sono in corso su altre zone e verranno intensificate. Nei primi dieci mesi dell’anno sono stati 1.489 gli interventi dei vigili del fuoco per incendio di rifiuti (-40% rispetto ai 2.430 dello scorso anno), mentre fino a novembre in provincia di Caserta gli interventi sono stati invece 952 (-25% rispetto ai 12.48 dello scorso anno). Il picco degli incendi si è registrato nella stagione estiva, anche per effetto del fenomeno di propagazione tra vegetazione secca e rifiuti, mentre è la fascia oraria serale e notturna quella in cui si è concentrato il maggior numero di eventi.
È partita intanto la campagna di recupero e bonifica delle aree diventate discariche di pneumatici usati gettati irregolarmente in strada per sfuggire agli costi dello smaltimento. La prossima settimana si procederà con prelievi anche a Somma Vesuviana, Palma Campania e Striano.