Si aprirà con una stangata il 2014 delle famiglie sommesi. Sembra infatti che l’ultima quota Tares, dopo le prime due rate in acconto di agosto ed ottobre calcolate sulle aliquote dell’anno precedente, dovrebbe essere piuttosto salata. L’aumento previsto, secondo le primissime indiscrezioni, dovrebbe pesare sulle tasche bucate dei “tartassatissimi” contribuenti per oltre il 30%.
Il salasso si aggiunge alla seconda rata Imu da pagare invece a dicembre. L’aumento però potrebbe essere utile ad aprire un serio dibattito su come vengono gestiti, e a che costi soprattutto, i servizi che Palazzo Torino offre ai suoi cittadini. La Tares infatti accorpa sia la Tariffa di igiene ambientale (Tia) che la Tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani (Tarsu), e dovrebbe, nelle intenzioni del “decreto salva Italia” del 2011, coprire il 100% dei costi della raccolta rifiuti e finanziare anche i “servizi indivisibili” (dall’illuminazione pubblica alla la manutenzione delle strade per esempio).
Tuttavia cittadini ed opposizione si chiedono quali siano i reali costi della raccolta dei rifiuti nella cittadina ai piedi del Monte Somma. E come mai non vengono pubblicati i dati della raccolta differenziata.