Formaggio scaduto ed ammuffito, biscotti stantii e privi di etichette di scadenza: è quanto contenuto in alcuni pacchi alimentari consegnati ad alcune famiglie indigenti di Pomigliano d’Arco. «Non vogliamo criticare chi ci dona, gentilmente, generi di prima necessità – spiega, in lacrime, una delle destinatarie dei pacchi, una giovane mamma di tre bambini piccoli – ma la carità dovrebbe essere fatta con il cuore, con maggiore attenzione».
Un’attenzione che, secondo Antonella Toscano, responsabile della Caritas della parrocchia San Felice in Pincis, dove sono stati consegnati i pacchi, è «costante». «Il nostro lavoro è certosino proprio per dare conforto ai più bisognosi – spiega – la data di scadenza sulle confezioni, in molti casi è indicativa: abbiamo certificati del banco alimentare, dove ritiriamo i prodotti, che i tempi sono più lunghi di quelli indicati. Nel caso del formaggio, ad esempio, si ritiene che possa essere consumato anche con un mese di ritardo rispetto alla scadenza indicata, sulla quale campeggia la scritta “preferibilmente”».
«Conserviamo – continua – tutto in frigoriferi industriali, e controlliamo sempre tutto. Magari qualche confezione era bucata e si è formata muffa, ci scusiamo per non averla notata, ma c’erano decine di famiglie a ritirare i pacchi, e ci sarà sfuggito».