Un “Fiume in piena” tra le strade di Napoli: centomila secondo gli organizzatori ad urlare e marciare per la manifestazione “Stop Biocidio” contro la “Terra dei Fuochi” ed il rischio di avvelenamento dei territori della Campania. E una delegazione importante, sembrerebbe un migliaio circa di persone, arriva dall’area vesuviana. Terzigno e Boscoreale fanno la differenza con centinaia di aderenti dei comitati civici “Mamme vulcaniche” e “La Fenice Vulcanica” che in massa sfilano ricordando la discarica nel Parco nazionale del Vesuvio e le conseguenze che avrebbe portato alla falda acquifera. Ci sono anche la associazioni di Nola, quella vicine a Boscofangone ed ai tanti altri sversatoi realizzati nell’area nel corso degli anni, senza dimenticare lo sdegno per i rifiuti sotterrati dalla camorra ai piedi della statale Nola-Villa Literno. E ancora, nel lungo torpedone che sta attraversando il capoluogo partenopeo, spuntano striscioni di comitati civici arrivati da Somma Vesuviana, San Giuseppe Vesuviano, Sant’Anastasia, Boscotrecase e Palma Campania.
Insomma, il popolo è presente nonostante vento e pioggia che non hanno fermato il “Fiume in piena”. Il corteo è partito poco prima delle 15 da piazza Mancini, nei pressi della Stazione centrale, e si sta lentamente snodando per le strade principali del centro della metropoli. La manifestazione si concluderà in piazza del Plebiscito dove è previsto anche uno spettacolo musicale. A sfilare cittadini provenienti da ogni parte della Campania, ma anche sindaci, esponenti del mondo delle associazioni, da Legambiente al Wwf. Sostegno anche da parte della Curia di Napoli. Il cardinale Crescenzio Sepe non è presente all’iniziativa, ma ha appoggiato in pieno la causa che ha spinto tanti campani a far sentire la propria voce.
I cittadini chiedono principalmente le bonifiche dei territori in cui si è accertato che, da decenni, si sono seppellite tonnellate di rifiuti soprattutto tossici e pericolosi per la salute. Scarti anche industriali e veleni provenienti anche da aziende. Rifiuti nocivi per la salute che, secondo alcuni, sarebbero anche alla base di numerose patologie oncologiche che negli ultimi decenni hanno fatto registrare una vera e propria impennata proprio nella cosiddetta “Terra dei fuochi”. E proprio le foto di alcune delle vittime delle malattie tumorali sono state issate a mo di vessillo da chi sta sfilando nelle strade di Napoli. Un monito per non dimenticare chi è morto avvelenato.